Ansa

Andrea's version

"Quel tempo" che va sempre bene tirare in ballo

Andrea Marcenaro

Poteva essere un commento condivisibile quello di Gramellini sulla morte eroica di Bruno Padovani, e invece è sfociato nella solita lagna populista

Poteva sembrare scontato e banale, non solo giusto e condivisibile, l’elogio che Massimo Gramellini ha dedicato ieri sul Corriere a un uomo generoso come “il compagno Bruno”: Bruno Padovani, 82 anni, centralinista da una vita, comunista lungo tutta la vita stessa, comunista tuttora, più per Putin che per l’Ucraina fino a scriverne a Draghi solo qualche giorno fa e rispettato dai paesani proprio per questo, non per l’intelligenza, forse, per la tenuta coriacea ben oltre il mainstream.

   

Si trovava l’altro giorno al mare, “il compagno Bruno”, mare agitato e pericoloso. Cavalloni. Quattro bimbi entrati lo stesso in acqua. Aiuto!, ha sentito “il compagno Bruno”, aiuto! Si è buttato nelle onde e li ha salvati. Recuperata la spiaggia, è morto. “Un tempo la politica – ha notato Gramellini – era fatta da gente di questo stampo. Non è una favola, ragazzi, il compagno Bruno è la prova che quel tempo è esisto davvero”. Tradotto vuol dire: ora un branco di mascalzoni. Cazzate, ovviamente. Dove si capisce soprattutto che le faccette a culo dei Gramellini, populisti piccini che contribuirono a distruggere “quel tempo”, essendo a culo, non temono le rughe.
 

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.