Michele Serra (foto LaPresse)

Altri fascistelli al Salone del Libro

Andrea Marcenaro

Quelli che su Berlusconi non si risparmiano mai per l'uso di epiteti coloriti

Del suo avversario Silvio Berlusconi, detestabile quanto si voglia, ieri ha letteralmente scritto: ceramizzato da chissà quali intrugli di chissà quale truccatore, maschera spaventosa, vecchio sfinito dalla degenza e dalla paura della morte, vecchio e primo artefice del disastro italiano, peggio di lui solo quel mascellone di Mussolini, vecchio ammalato dalla recita indecente, vecchio circondato da serventi e famigli (nel senso, credo, della sua indecente famiglia, ndr), aerostato sgonfio trascinato ormai rasente alle antenne e ai comignoli, ma che se ne vada in pensione, sù, e pensi finalmente alle cose serie come lo skyline di Milano 2. Ecco, così. Solo per sapere se un fascistello manesco del genere di Michele Serra, al Salone del libro di Torino, sarebbe accolto come ospite d’onore.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.