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Mi raccontano di De Vito e a me torna in mente Paolo Mieli

Andrea Marcenaro

Il Corriere contro la politica, la pagina comprata da Della Valle, la campagna contro la Casta. E' il momento di una virtuale calcagnata 

Confesso una cosa. Leggo dell’ultimo tra i 5 stelle che avrebbe rubacchiato a Roma, e del garantismo non me ne frega più niente. Facciano, non facciano, espellano, pratichino il cannibalismo, affari loro. Ormai, a me, torna solo in mente di quando a Paolo Mieli venne la grandiosa idea di schierare il Corriere contro la politica e per un governo dei tecnici, guidato dal suo amico Montezemolo. Che tra l’altro manco nacque. Era il 2007, Mieli si era già scusato per il 1993. Dategli retta. Mi raccontano insomma di questo De Vito e a me ritorna in mente la pagina comprata da Della Valle, sempre sul Corriere di quell’anno: “Politici, vergognatevi!”. E mi risale a galla la nobile campagna contro la Casta. Di fronte alla quale tutti interpretarono i ragazzi del borgo in fila dietro al pifferaio magico e che diventò, raccontiamoci meno balle, la vera generatrice del Movimento 5 stelle, dell’antipolitica, dell’onestà-tà-tà e della merda che ci sta sommergendo. Mi invitano a prendere a calci Di Maio e figurarsi se non lo faccio volentieri. Ma a me, siccome sono vecchio come il cane di Pavlov, viene ormai in automatico di mollare al direttore Paolino la prima, virtuale, calcagnata.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.