Di me non sai

Giacomo Giossi

La recensione del libro di Raffaele Cataldo, Accento edizioni, 220 pp., 16 euro

Di me non sai (Accento edizioni), il bell’esordio di Raffaele Cataldo, è una storia quasi classica di un amore impossibile e probabilmente illusorio. Ambientato nell’Italia provinciale contemporanea,  è la storia di due uomini, Lucio, più maturo, ma anche più segnato dall’esistenza e Davide più giovane e ancora libero da vincoli emotivi, ma soprattutto da legami che risalgono come nodi scorsoi dal passato. Entrambi vivono di un amore appassionato e quotidiano, ma se Davide sembra a goderne appieno anche con una forma a tratti ingenua d’indolenza, Lucio non riesce e non può dimenticare e rimuovere dalla sua mente il ricordo ossessivo di un uomo molto amato al punto che risale dal passato in una figura trasfigurata, più mitica che reale. I due amanti compiono così movimenti opposti dando corpo a una tensione ingestibile e straziante. Per quanto Cataldo offra una narrazione pienamente contemporanea – soprattutto nella costruzione del personaggio di Davide che coglie appieno le caratteristiche spesso impalpabili di una generazione resistente quanto indolente, ribelle quanto apparentemente silenziosa – Di me non sai vive di una malinconia molto novecentesca che ricorda una parte di cinema romantico che molta fortuna ebbe intorno agli anni Settanta. Il romanzo è infatti un melò che vive di un’atmosfera ovattata offrendo una possibile contemporaneità ben lontana dall’ossessione rumorosa che spesso l’attanaglia, nella realtà come nelle narrazioni. L’esordio di Cataldo è pienamente maturo. La lingua dell’autore pugliese è originale e salda e il conflitto che è il vero e proprio intreccio romanzesco della vicenda, tra passione e ossessione, ha la forza di una consapevolezza letteraria mai priva di incertezze. E il sesso che spesso funziona da risolutore, ma anche da condanna, qui diviene  l’agente in grado di spiegare e dare forma ai sentimenti che regolano una relazione amorosa. Una visione che  rifugge dalla sterile narrazione scandalistica e ne riscopre la forza pienamente narrativa. Una storia d’amore totale che è anche un viaggio dentro e fuori se stessi: Lucio e Davide si scoprono l’uno nell’altro, ma anche l’uno lontano dall’altro e ognuno con altri. L’intreccio amoroso ha la necessità del racconto intimo e privato, i personaggi divengono la storia stessa sostenuta da una compattezza narrativa e linguistica mai scontata. Raffaele Cataldo ha scritto un romanzo  che vive pienamente nella forza di un testo generazionale, due pregi in un corpo solo.  
  

Di me non sai
Raffaele Cataldo
Accento edizioni, 220 pp., 16 euro

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