una fogliata di libri

Una storia dell'epoca moderna

Roberto Persico

La recensione del libro di Fabrizio Foschi, Rubbettino, 226 pp., 19 euro

Non è facile scrivere una storia dell’epoca moderna in poco più di duecento pagine, senza cadere nell’effetto-bigino: ma Fabrizio Foschi riesce nell’impresa. A sostenerlo nel compito, oltre la quarantennale esperienza come insegnante di storia nei licei, la strutturazione espressa nel sottotitolo: “Spazi, trame, personaggi alle radici del nostro presente”.


Una prima caratteristica dell’opera infatti è l’attenzione agli spazi: la capacità di inserire le vicende dell’Europa occidentale, che ne sono l’asse portante, in un quadro che dà rilievo anche ad aree più lontane, mostrando al tempo le diversità nelle linee di sviluppo e i nessi che legano fra loro eventi anche geograficamente distanti. La sequenza degli avvenimenti poi è attraversata da una serie di trame, ossia di problematiche che progressivamente si sviluppano, mostrano improvvise impennate, registrano rallentamenti imprevedibili, dal ruolo del denaro e della finanza all’evoluzione delle forme dello stato, dagli equilibri geopolitici ai cambiamenti della coscienza religiosa e delle dinamiche culturali. Infine, i personaggi: sia pur con la brevità imposta dalle dimensioni, non c’è protagonista delle vicende narrate che non emerga almeno con un tratto della sua personalità, con le ragioni delle sue scelte, con le sue geniali (a volte) intuizioni e i clamorosi (a volte) errori. Una scelta, quella di porre l’attenzione sull’aspetto umano delle vicende, che rende ragione anche della periodizzazione. L’“epoca moderna” di Foschi infatti si estende ben al di là dei confini tradizionalmente accolti del periodo, spaziando dalla ripresa dei commerci internazionali nel XIII secolo fino alla restaurazione post napoleonica: si tratta, secondo l’autore, di “una lunga modernità contrassegnata da forti espressioni d’individualismo di tipo economico (il mercante e il mercato), religioso (il riformatore e il puritanesimo), sociale (il borghese e la società civile), politico (il rivoluzionario e la rivoluzione), [anche se] gli antichi legami, le forme e le strutture di quello che troppo spregiativamente è definito ancien régime, tuttavia resistono e s’impastano con la modernità”, in un intreccio in cui “non sempre le rivoluzioni sono sinonimo di liberazione né le riforme di conservazione”. Un racconto insomma complesso ed equilibrato, attento alle acquisizioni più recenti della storiografia, che aiuta a ricostruire l’albero genealogico di tante delle caratteristiche e dei problemi di cui è fatto ancora oggi il nostro mondo.

   

Una storia dell’epoca moderna
Fabrizio Foschi
Rubbettino, 226 pp., 19 euro

Di più su questi argomenti: