Irriducibile

Roberto Persico

La recensione del libro di Federico Faggin, Mondadori, 296 pp., 22 euro

Per cominciare, un paio di avvertenze. La prima: il linguaggio del libro non è proprio accessibilissimo. E si capisce: Federico Faggin è l’inventore del microprocessore, da una vita lavora con i concetti più avanzati della tecnologia e della fisica, per lui il linguaggio dell’informatica e della meccanica quantistica è pane quotidiano, e il libro ne è disseminato (in questo senso, il glossario dei termini tecnici in coda è un ausilio prezioso). La seconda: la prospettiva da cui Faggin guarda la scienza e la realtà oggi è piuttosto insolita, il panpsichismo: “Una teoria filosofica secondo cui la coscienza deve far parte dell’ontologia dell’universo da sempre. Pertanto tutto ciò che esiste, come per esempio un granello di sabbia, una pietra, una pianta, un animale, un pianeta e così via, dev’essere cosciente”. Si tratta – osserva Faggin – di “una delle teorie filosofiche più antiche, già proposte dai Veda, da Talete, Platone, Plotino, Spinoza, Leibniz, Russell e molti altri”, ma che “non è mai stato preso sul serio dalla scienza”. Al contrario, per la scienza contemporanea tutto è materia, e la coscienza non è altro che uno stato che “in qualche modo” ne emerge, con il corollario che tutto obbedisce alle leggi della fisica e perciò il libero arbitrio non può esistere.

 
E proprio qui si innesta il nocciolo della posizione di Faggin, che non si accontenta di questo “in qualche modo”, ma prende sul serio l’enigma della coscienza e lo porta alle estreme conseguenze: se noi facciamo esperienza di essere esserci coscienti e dotati di libero arbitrio, il compito di una scienza che sia autenticamente tale è “cercare di trovare risposta a tutte le domande fondamentali, e non eliminare dalla realtà ciò che non sa spiegare”. E se scopre che la realtà della coscienza – e della vita in generale – è “irriducibile” (di qui il titolo) alla materia e alle leggi della fisica classica, non si tratta di negare l’esperienza, ma di cambiare paradigma. Oggi poi la scienza ha a disposizione la teoria che permette un ribaltamento della prospettiva: la meccanica quantistica, che ci ha rivelato l’imprevedibilità dei fenomeni di base della materia – caratteristica che ben si accorda con la possibilità del libero arbitrio di una sostanza spirituale in grado di governare questi fenomeni – e l’imprendibile entanglement, il misteriosissimo fenomeno che documenta un nesso tra i fatti fisici che va al di là dei rapporti fra gli oggetti studiati dalla fisica classica. Insomma, una lettura impegnativa, ma che apre al lettore curioso una prospettiva inedita sulla scienza e sull’umanità. 
 

IRRIDUCIBILE
Federico Faggin
Mondadori, 296 pp., 22 euro

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