Resistere

Maurizio Schoepflin

Henry D. Thoreau
Lindau, 88 pp., 9,50 euro

Ancora poco conosciuto in Italia, Henry David Thoreau, vissuto tra il 1817 e il 1862, è stato uno dei più originali pensatori statunitensi del XIX secolo. Fu la grande amicizia con il più noto Ralph Waldo Emerson ad avvicinarlo alla filosofia e, in particolare, alle dottrine del trascendentalismo, che si presenta come una reazione vagamente spiritualistica all’illuminismo materialistico e irreligioso del Settecento. Tale posizione si manifesta in numerosi scritti di Thoreau che, muovendosi al confine tra letteratura e filosofia, elaborò una concezione aspramente critica della società del suo tempo, contrapponendo la purezza della natura alla brutalità degli interessi che dominano la vita politica. Non casualmente, sospinto da un temperamento individualista e polemico (nel 1846 venne addirittura incarcerato per non aver pagato le tasse in segno di protesta contro la politica espansionistica e schiavistica degli Stati Uniti), egli trascorse un lungo periodo della propria vita in una capanna costruita in mezzo ai boschi, lontano dai vincoli e dalle regole della società. Molti dei motivi ideali a cui si è accennato si ritrovano anche nei saggi raccolti in questo volumetto, eloquentemente intitolato Resistere. Nello scritto “Lo spirito commerciale dei tempi moderni e la sua influenza sul carattere politico, morale e letterario di una nazione”, risalente al 1837, Thoreau critica con forza la mentalità del suo tempo, caratterizzata da “un cieco e ignobile amore per la ricchezza”, che ispira in ogni persona e in qualunque ambiente sentimenti egoistici. L’arricchimento – afferma il pensatore americano – non deve diventare il fine dell’esistenza, pena la trasformazione del mondo in una specie di alveare impazzito, dove su cento uomini uno solo è in grado di ammirare l’incanto della terra, mentre gli altri novantanove sono “impegnati a raschiarne la superficie per raccattare un po’ di polvere dorata”. Non tutto è perduto, comunque, perché “l’uomo non può sfuggire alla verità, nemmeno se vuole”. Essa, infatti, “si fa sentire sopra il baccano e la confusione del commercio, tanto al mercante seduto alla scrivania e allo spilorcio che conta i guadagni, che al suo più umile e paziente servitore nella quiete del suo studio”. Thoreau auspica l’avvento di autentici riformatori, che si riconosceranno dalla loro coerente testimonianza: “Da tutti coloro – afferma l’autore – che raccomandano la temperanza, la giustizia, la carità, la pace, la famiglia, la vita comunitaria o associativa, pretendo che non dispensino soltanto teoria e saggezza, perché queste non forniscono alcuna prova, ma che portino con sé un piccolo saggio dei propri risultati ed evitino di raccomandare cose di cui non sono in grado di portare neppure un piccolo esempio”. Famoso è rimasto l’aneddoto che narra che quando l’amico Emerson, andato a trovarlo in prigione, gli domandò: “David, ma cosa ci fai là dentro?”, Thoreau rispose: “Waldo, la vera domanda è cosa ci fai tu là fuori”.

 

Resistere
Henry D. Thoreau
Lindau, 88 pp., 9,50 euro

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