Uma Thurman in "Pulp Fiction"  

Terrazzo

E' facile scrivere un bestseller se sai come farlo. I 40 anni del "metodo" Allen Carr

Michele Masneri

Il 15 luglio 1983 usciva per la prima volta un bestseller che non conosce crisi. Si chiama “E’ facile smettere di fumare, se sai come farlo”. Un successo clamoroso: un milione e 680 mila copie vendute in Italia, venti milioni nel mondo

Il 15 luglio 1983 usciva per la prima volta un bestseller che non conosce crisi, che ha sfidato i vari Harry Potter e Nomi della Rosa, e che in molti abbiamo in casa, magari non esibito come le Treccani utili per collegamenti tv e Zoom  ma l’abbiamo. Si chiama “E’ facile smettere di fumare, se sai come farlo” (dove la concessiva che viene  dopo la virgola è quella che ti mette in guardia). E’, come si può immaginare, un manuale che ti insegna ad abbandonare la sigaretta, che nacque fortunosamente negli anni Ottanta da Allen Carr, commercialista tabagista inglese che a un certo punto decise di dedicare la sua vita a combattere il fumo (che poi l’avrebbe ucciso).

“Aveva provato tutta la vita a smettere di fumare ma non c’era mai riuscito, e alla fine elaborò il suo metodo”, dice al Foglio Francesca Cesati, profetessa italiana dell’antifumo, che ha tradotto quel tomo, tradotto per la prima volta 20 anni fa nel 2003. “Prima era stato pubblicato  nel 1993 con la Sperling, ma non lo curavano molto, l’avevano lasciato andare fuori stampa, allora Carr mi disse: traducilo e stampalo tu. Come se fosse stato facile”. Cesati era una bella ragazza milanese che stava a Londra a studiare pittura, e ovviamente a fumare. E fu travolta dal ciclone Carr. “Mandai dei fax alle case editrici, non mi filò nessuno”. Così lo ritradussi da capo, e lo stampammo. Cominciammo a spedire le copie che ci venivano ordinate magari da qualcuno che aveva qualche parente che l’aveva utilizzato in altri paesi, un cugino in Germania, cose così, andando all’ufficio postale. Prima tremila, poi seimila copie, in pochi mesi. Non avevamo un distributore, niente. Poi incontrai Luca Belloni di Ali, che mi chiese: quanti libri avete in catalogo? ‘solo uno’. Ci prese lo stesso”.  

Un successo clamoroso: un milione e 680 mila copie vendute in Italia, venti milioni nel mondo”. “E senza aver mai fatto una pubblicità”, dice Cesati. Sei anni in classifica, dal 2006 al 2012, nel 2008 è primo nella varia. Adesso il libro ha più spinoff di Harry Potter: c’è quello per smettere di bere, quello per dimagrire, quello “per disintossicarsi dalla cocaina che sto traducendo in questi giorni”, dice, e poi quello tascabile, e l’audiolibro, e il fumatore che ha smesso (o che ha tentato di smettere) lo riconosci perché tipo Pina Fantozzi con le pagnotte li ha tutti, nascosti nei cassetti.  Ma nessun editore vi ha cercati? “Dopo certo sì, Mondadori è venuta alla carica, ma a quel punto son stata io a dire no!”.

Cesati non è solo la traduttrice italiana della bibbia contro il fumo ma anche la animatrice dei seminari: per chi non riesce a smettere nonostante il libro, infatti, lei (e vari profeti sotto di lei) tengono incontri "live" in ogni dove. Cesati, ma oggi che tutti fumano la sigaretta elettronica non avete vinto definitivamente la vostra battaglia? Si inalbera: “le case del tabacco con le sigarette elettroniche puntano a far diventare tutti fumatori duali, il 70 per cento di chi fuma le elettroniche poi fuma anche quelle tradizionali. E poi l’inquinamento: il 40 per cento dell’inquinamento nel mare è fatto di mozziconi di sigarette, che si pensa erroneamente siano biodegradabili. E poi l’acqua: per fare una sigaretta servono tre litri d’acqua, se moltiplica per 12 milioni di italiani che ogni giorno fumano più o meno 10 sigarette al giorno  fanno quasi quarantamila tonnellate d’acqua l’anno…  Poi ci sono le elettroniche usa e getta, con gusti tipo anguria melone fragola, chiaramente per ragazzini... poi le batterie… i marciapiedi e le strade sono pieni di litio, le batterie non è che le vanno a gettare all’isola ecologica”. Va bene va bene. Chi conosce “la” Cesati ne conosce la tigna,  è una cacciatrice di fumatori che non dà tregua. A capo di un Mossad antisigaretta (la Easyway, tutta composta di donne) non ha pace. “Ho visto una coppia francese oggi al lago, lui la guardava male, perché si accendeva una sigaretta”. Non mi dica che è  intervenuta. “Ovvio”. Guardi che di questi tempi qualcuno le mette le mani addosso. Ma chi l’ha vista durante i seminari sa che non teme nulla. Lei sa sempre come fare.  
 

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  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).