recensire upas

Un posto al sole è realistico anche quando non ci si immedesima

Annarita Digiorgio

Il modo in cui la soap mette in scena l'ideazione di un omicidio per fortuna è lontano dalla vita della stragrande maggioranza delle persone. Eppure racconta fenomeni che esistono davvero

Non si capisce perché Upas, a cui abbiamo deciso di dedicare questa rubrica quotidiana proprio perché legata ogni giorno all’attualità del paese reale, ogni tanto senta l’esigenza di uscire fuori dal seminato abbandonando il senso di realtà. Dopo la storia del cagnolino con la stessa malattia del padrone (per fortuna da qualche puntata dimenticata), ora è il momento dell’omicidio architettato da Marina per liberarsi di Lara. E’ vero che Roberto Ferri e le sue compagne negli anni ci hanno abituato a tutto, e non ci stupiamo più di niente. Però è anche vero che nessuno dei telespettatori riesce a identificarsi o ritrovare una quotidianità in questa storia tipica più del sensazionalismo di una serie tv che della nostra soap di riferimento. Che però, a discolpa degli autori, non è totalmente estranea alla cronaca nera: nelle statistiche su 303 omicidi nel 2021, 139 cioè il 46 % è avvenuto in famiglia. Nessuno di noi può immaginare di fare del male a un proprio familiare, o addirittura architettare un omicidio. Ma la realtà purtroppo dice che quelli episodi avvengono. Fa bene quindi Upas a mostrarci una condizione non del tutto irreale, anche se il pubblico della soap sente, per fortuna, lontana. 

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