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L'AFC Richmond non esiste ma esiste. La maglia del club di Ted Lasso è diventata realtà

Andrea Trapani

Nike, in concomitanza con l’uscita della terza stagione, ha ufficializzato l’accordo come sponsor tecnico della compagine inglese inventata nella serie tv. Il passaggio tra la finzione e i soldi (veri) del mercato raggiunge rare vette di surrealismo

Apple TV, dicono le statistiche, al momento rappresenta solo una nicchia del vasto mondo delle piattaforme di streaming online, eppure ha prodotto una delle serie più apprezzate degli ultimi anni. Non parliamo solo dei (tanti) premi che hanno elevato Ted Lasso a successo mondiale, ma di tutto quello che è nato a margine della serie tv. Insomma, la terza stagione è appena iniziata e tutti sono ansiosi di vederla dopo una lunga attesa. Ma perché Ted Lasso è diventato così iconico?

   

Il fascino del calcio che non esiste

Prima del fantacalcio, gli appassionati di tutto il mondo passavano ore su ore a creare squadre e campionati che non esistevano tra Subbuteo e block notes. C’è chi lo fa ancora, la fantasia è sempre stata il motore della passione che riguarda tutto il mondo del pallone. Chi insegna ai giovani calciatori, dai più piccoli agli adolescenti, non può limitarsi a schemi ed esercizi. Un bravo educatore deve solleticarne l’immaginazione, tanto in campo quanto fuori, un esercizio talmente importante che rimane impresso per sempre anche tra coloro che, crescendo, hanno smesso di giocare a calcio. Evitiamo ogni spoiler sulla terza stagione, ma è importante raccontare cosa è nato dalla penna degli sceneggiatori, tra cui Jason Sudeikis e Brett Goldstein, che - partendo proprio dalle fantasie degli appassionati - hanno creato un mondo reale e coinvolgente, con una storia che riesce a far tifare per una squadra e per dei giocatori che non esistono.

Per chi non ne avesse ancora mai sentito mai parlare, Ted Lasso racconta la storia di un allenatore di football americano che viene ingaggiato per allenare una squadra di Premier League in Inghilterra, nonostante non abbia mai allenato una squadra di calcio prima. La trama è semplice, ma ciò che rende la serie così speciale sono i personaggi e le loro peculiarità. Non a caso sono stati ben sviluppati anche molti personaggi secondari, ognuno con la propria storia e carattere, proprio per far convivere più storie parallele insieme alle sorti della squadra di calcio.

Nemmeno i protagonisti della serie sono modelli perfetti e calcolatori, anzi rappresentano persone reali con pregi e difetti tanto da ricordare coloro che calcano i campi minori del calcio di terza serie. Bill Lawrence, il creatore della serie nonché già regista di Scrubs, è noto per aver scritto personaggi che entrano nel cuore dei fan, Ted Lasso non fa eccezione.

   

Dalla Newteam all’AFC Richmond passando per i miti del cinema

Dietro a tutto questo c’è la squadra dell’AFC Richmond. Che non esiste. O forse sì. Qui si entra in una specie di metaverso, a cavallo tra la televisione e la realtà. Non è la prima volta che accade. La Newteam, la squadra di Holly e Benji, ha ancora oggi tifosi in tutto il mondo che ne comprano i prodotti venduti in ogni dove e in ogni forma.

Per non parlare di Dogdeball, un film che è riuscito a far nascere uno sport dai 93 minuti di (spassosa) visione dove, per paradosso, il vero obiettivo era proprio ridicolizzare la mitizzazione dell’agonismo mettendo in scena una disciplina che non avesse niente di eroico e tantomeno di sportivo. Eppure, per eterogenesi dei fini, dalla sua messa in onda c’è stata l’esplosione di gadget e di oggetti che fanno riferimento al film.

A fine anni ‘90, un’altra pellicola aveva solleticato nella stessa maniera la passione degli spettatori. "Quel tappeto dava un tono all'ambiente": chi non conosce la citazione, deve recuperare quanto prima “Il grande Lebowski” di Ethan e Joel Coen, dove il tappeto completa l'esistenza del Drugo, Jeff Bridges, diventando il simbolo del film di culto che, dall’uscita, è diventato un oggetto di di venerazione tra saggi, discussioni sui social e merchandising (tappeti inclusi).

Ted Lasso entra in questo pantheon da vera star. Un colosso come Nike, in concomitanza con l’uscita della terza stagione, ha infatti ufficializzato l’accordo come sponsor tecnico dell’AFC Richmond. Qui il passaggio tra la finzione e i soldi (veri) del mercato raggiunge rare vette di surrealismo. Basti pensare che, durante le prime due stagioni della serie, il club è stato sponsorizzato da Verani Sports (realtà ovviamente anch’essa immaginaria) con un maglia da gioco blu con una striscia verticale rossa bordata d'oro lungo il lato sinistro. Ora il tutto è disponibile sullo store del famoso brand, si può indossare lo sportwear di una squadra di fantasia in cambio di euro sonanti.

In tutta verità l’AFC Richmond aveva iniziato la sua scalata al “calcio che conta (i soldi)”, già lo scorso autunno quando, a sorpresa, EA l’aveva inserito tra le squadre di Fifa 23 assieme al suo stadio, l’immaginario “Nelson Road” di Londra sito nel (reale) Borough of Richmond upon Thames. Anche nel videogioco ci sono le divise, i gadget e altri contenuti da sbloccare in Fifa Ultimate Team e nei Pro Club. In questo caso, potenza dei videogiochi, il crossover include anche la presenza dello stesso Ted Lasso. Per vivere la carriera di un allenatore che non esiste.

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