Jonathan con la madre all'Isola dei famosi

Forse avevano ragione i detrattori: l'Isola dei famosi è veramente diseducativa

Manuel Peruzzo

Non si può montare uno psicodramma per una canna fumata di straforo e poi lasciare Jonathan dire in diretta senza alcuna censura che la sua priorità è il sorriso della mamma

Forse avevano ragione i detrattori, questo programma è veramente diseducativo. Non puoi mica montare uno psicodramma per una canna fumata di straforo e poi lasciare Jonathan dire in diretta senza alcuna censura che non gliene frega nulla di guadagnare 2 milioni di euro e che la sua priorità è il sorriso della mamma. Jonathan è arrivato sull’Isola per capire se diventare padre. Mentre gli altri si azzuffano, per una ciotola di riso o un cocco rubato, lui combatte i suoi demoni e il tempo che passa, la vecchiaia dei genitori, un futuro di solitudine. Per questo non ha avvisato Marco Ferri che Bianca lo aveva visto allontanarsi con un cocco verde non commestibile e, orrore, berselo da solo: meditava. O forse, ma questa è solo una speranza, più che una ipotesi, Jonathan è il vero Macchiavelli del gruppo (Alessia Mancini, trema).

  

  

Quando Marco Ferri s’è avvicinato dicendogli tra le lacrime che gli mancava la sua amicizia, Jonathan senza guardarlo ma concentrato sul programma: “Ti lascio parlare perché ti devi aprire”, come se fosse la Toffanin a Verissimo. Lo ha poi rassicurato esattamente nel modo in cui si fa in televisione: dicendogli che è un vero uomo perché sta piangendo e sta tirando fuori la sua sensibilità. Marco Ferri è un ragazzo affettuoso, un po’ ingenuo, così eterosessuale da poter avere come miglior amico uno col turbante e che al calcio preferisce prendere la cioccolata con le amiche e parlare dei loro inutili problemi sentimentali. La persona più importante per Marco è il padre, che spera di rendere orgoglioso (e noi immaginiamo quanto possa essere impressionato un ex calciatore di fama mondiale nel vedere il figlio affamarsi e dire che ha fatto “tanti sacrifici” per rimanere lì sull’isola a spaccare cocchi). Quando a Marco fanno la sorpresa di trovarsi il padre sull’Isola, capiamo che è un ragazzo troppo sincero per poter sopravvivere tra quelle serpi. Jonathan è più sgamato.

 

 

Jonathan è attento a ogni posa. A un certo punto ci dice che è andato sull’isola per capire se diventare padre (è la cosa più vicina alla dittatura del *in quanto mamma* per accaparrarsi un po’ di empatia). E lo chiede a Alessia Marcuzzi, a Mara Venier, al pubblico: “Aiutatemi a capire”. È nato con la spirale “in modo non classico”, quindi lascia intendere che potrebbe benissimo diventare padre con l’utero in affitto. Ma chi lo sa, chiede al pubblico, è indeciso. Televoto! Mara interviene: “Per avere eventualmente un figlio devi avere comunque un progetto di vita che va fatto insieme a un altro non da solo”. Quel “eventualmente” va letto come “scordatelo, zitella: iniziati a trovare qualcuno che ti si piglia”. A quel punto lui si augura che questo suo desiderio non venga letto in modo morboso per capire se questo figlio farlo con un uomo o con una donna, perché “nel 2018 non è importante”. Ma infatti, questa cosa della biologia è altamente sopravvalutata: quando c’è l’amore. Dio, famiglia, pranzi domenicali e burraco: mondo di Jonathan è il più terrone di tutti.

 

 

E insomma gli fanno una sorpresa, ormai sappiamo che il melodramma sopravvive solo in questi programmi. Gli portano lì la madre che sembra un po’ Rosario Salazar vestita da Al Bano. C’è il tè e una lettera strappalacrime che è il solito trionfo famigliare di educazione, integrazione, supporto di ogni scelta (un ideale moderno che è il contrario di quel che sappiamo essere la famiglia dai filmati di Chi l’ha visto). Lei compare alle sue spalle, i due si abbracciano e lui pare autenticamente felice; ma si interrompe per i ringraziamenti formali: “Grazie delle tue parole Alessia, e a quelle di Mara e di Daniele, e all’applauso del pubblico”. È lì che si capisce che Jonathan sta lavorando, e va bene commuoversi ma c’è un programma in corso e bisogna rimanere composti (allo spettro opposto: Francesca Cipriani), e forse non spenderà il probabile montepremi in neonati ma si sputtanerà tutto in abiti sartoriali, chirurgia plastica e escort. Ma il nostro sogno viene interrotto dalle sue parole, quando per un attimo si deconcentra dal progetto genitoriale e dalla sua sessualità liquida, e dice ad Alessia Marcuzzi che al suo ritorno in Italia la cosa che più lo renderà felice sarà prendere il tè con le amiche: “Io te la Pausini e Mara”. Jonathan forse non diventerà mai padre ma sarà certamente la nostra zia preferita.