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L'Europa deve darsi una mossa per non perdere il treno del 5G

Andrea Trapani

Al Mobile World Congress di Barcellona si è visto, oltre alla proliferazione dell'Intelligenza artificiale, il divario tra Cina e India e i paesi europei su questa tecnologia

Il giovedì chiude tradizionalmente la quattro giorni del Mobile World Congress, la principale fiera mondiale del settore mobile che si svolge come da tradizione a Barcellona. Fare un bilancio di un settore così in tempesta è difficile anche perché al suo interno convivono più realtà con obiettivi (e bilanci) spesso diversi. A volte è solo una questione geopolitica: Cina e India sono al proprio massimo nello sviluppo del 5G e dei servizi connessi, chi opera in Europa invece sta attraversando una lunga crisi di cui non si vede ancora la fine.

 

Europa, un mercato ricco che fatica nella transizione al 5G

Questa contrapposizione è ben visibile a Barcellona. Le telco stanno cercando di sopravvivere tramite fusioni e tagli dei costi mentre dall’altro i produttori di smartphone e hardware devono rivitalizzare un settore che continua a ondeggiare tra ottimismo e pessimismo. Di sicuro non ci sono le preoccupazioni della cronaca, qui si è molto più realisti: nessuno ha considerato un problema per il futuro l’ultimo attacco degli Houti, anzi le preoccupazioni del settore hanno come convitato di pietra il legislatore che in molti mercati internazionali ancora deve risolvere l’annoso problema dello spettro delle frequenze 5G.

Già, è ancora a macchia di leopardo la copertura che usa l'architettura 5G Standalone – quella che prevede che la rete 5G sia in tutto e per tutto autonoma – che è tanto avanzata nel sudest asiatico e in India quanto indietro nel mondo occidentale dove si arranca nella transizione tra le sempre più congestionate reti 4G a quelle di nuova generazione.

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Il nostro mercato però è ancora troppo ricco e importante per essere marginalizzato: infatti, nonostante i bilanci in chiaroscuro per i brand che producono tecnologia, nei padiglioni del Mwc tutti si sono impegnati nel tenere alto l’ottimismo. I grandi player hanno confermato i piani di investimento per i prossimi anni, privilegiando il mercato europeo, tanto che quasi tutto - dagli smartphone agli indossabili fino agli accessori – si rivolte a una clientela smaccatamente “premium” come la nostra.

 

L’anno dell’intelligenza artificiale negli smartphone

Gli eventi dell’Mwc si svolgono ormai prima, se non proprio all’esterno, della fiera. Tutti hanno una caratteristica in comune: che si tratti di Samsung o di Honor, di Huawei o di Zte, chi produce telefoni segue una traiettoria che di solito è comune a tutti specie se si parla di dispositivi con sistema operativo Android. Quella metà di mondo parallela ad Apple, in una continua sfida tra rilanci e tendenze, vuole anticipare il futuro, scelte dei consumatori permettendo.

L’intelligenza artificiale è l’argomento di quest’anno: non esiste stand dove non si viene invitati a provare le innovazioni dell’IA nei nuovi smartphone, spesso è perfino ridondante ricordare che sono identiche tra un brand o l’altro, tutti sono impegnati a spingere questa innovazione. La stessa Google spiega nei suoi stand come si può rimuovere le persone dalle foto della Torre di Pisa o inventarsi un tramonto che non esiste sul Mar Tirreno grazie all’intelligenza artificiale presente nel proprio sistema operativo. È così facile far comprare nuovi smartphone? Ce lo dirà il mercato, il consumatore ha sempre la risposta giusta a questa domanda.

 

L’ibridazione dei prodotti, la voglia di mantenere le promesse del 5G

L’ibridazione delle fiere è in atto da tempo: si parla di 5G in quelle automotive, la tecnologia è protagonista in quelle di settori dedicati alla casa, si trovano le auto al Mobile World Congress. Forse non è una novità, ma non si può non dire che la Xiaomi Car SU7 - l’auto elettrica pensata e creata dal produttore cinese - non fosse attesissima. Una scelta che va in contrasto a quella che arriva dalla California, Apple Car è un progetto chiuso, sintomo che il settore non sa quale sia la strada da intraprendere in questo nuovo mondo dove i veicoli elettrici devono ancora affermarsi. Di sicuro non mancheranno le sinergie, chi offre telematica a bordo sa benissimo che chi produce veicoli non potrà fare a meno del Mobile World Congress.

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Ma soprattutto non potrà fare a meno delle nuove reti, se le reti 5G non diventano davvero funzionanti in tutto il mondo le nuove applicazioni resteranno solo tra le tante promesse di un settore che potenzialmente innova senza soluzioni di continuità. Tra i tanti appelli in tal senso, lunedì scorso, il presidente e ceo di Ericsson, Börje Ekholm, ha chiamato operatori, imprese e sviluppatori a collaborare per una profonda trasformazione del settore, costruendo reti programmabili basate su cloud e aprendo le funzionalità delle reti per realizzare pienamente la promessa del 5G. Basterà?

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