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Tescreal, il nuovo acronimo in voga nel dibattito filosofico e politico sulle IA

Pietro Minto

La sigla sta per "transumanesimo, estropianesimo, singolaritanismo, cosmismo, razionalismo, altruismo efficace e lungotermismo”, una lunga sfilza di -ismi che nella Silicon Valley stanno dando vita a una nuova ideologia

C’è una parola che ricorre sempre più spesso nelle discussioni tecnologiche e ha finito per riassumere una nuova corrente di pensiero che sta dilagando ai piani alti della Silicon Valley, nei CdA e nelle discussioni su Twitter. Ovunque si parli di intelligenze artificiali, in particolare, e del loro futuro, ecco che la parola fa capolino, e sempre meno timidamente. Recentemente anche Marc Andreessen, fondatore della potentissima società di investimenti a16z, si è definito usando questo nuovo termine, a certificarne il potere simbolico.

La parola in questione è in realtà una sigla, “TESCREAL”, composta dalle iniziali di molte altre correnti di pensiero che vanno per la maggiore negli ultimi anni. Per capirne il significato occorre sciogliere la sigla lettera per lettera e analizzarne ogni elemento: traducendo in italiano, infatti, Tescreal sta per “Transumanesimo, Estropianesimo, Singolaritanismo, Cosmismo, Razionalismo, Altruismo Efficace e Lungotermismo”, una lunga sfilza di -ismi che stanno alimentando un grande dibattito filosofico e politico nella Valley.

 

A coniare il termine non è stata una delle persone che oggi lo sfoggia con orgoglio ma Timnit Gebru, una ricercatrice che alla fine del 2020 fu licenziata da Google dopo averne criticato la scarsa diversità nelle assunzioni e – soprattutto – la mancanza di salvaguardie etiche nello sviluppo di intelligenze artificiali. In circa due anni, Tescreal ha finito per essere risucchiata nelle guerre culturali in corso online e offline, diventando un totem per una nuova classe di imprenditori e sviluppatori che confidano nella tecnologia per creare un mondo più efficiente, veloce, senza le imperfezioni tipiche di noi umani.

Per transumanesimo, ad esempio, si intende un movimento culturale che mira a utilizzare la tecnologia per aumentare le nostre capacità psicofisiche e combattere la vecchiaia e la malattia, percepite come “bug” in un sistema altrimenti perfetto. L’estropianesimo è un movimento figlio del transumanesimo che predica l’idea dell’upload, la possibilità che in un futuro vicino sarà possibile “caricare” la coscienza umana su un computer e abbandonare il corpo morente, in modo da vivere per sempre. C’è poi il cosmismo, una filosofia nata in Russia e di grande successo durante il periodo sovietico, secondo cui gli umani sono padroni della propria evoluzione e possono conquistare – e perfezionare – l’universo intero.

 

Il razionalismo ha una spiegazione più semplice, sottolineando l’importanza e le possibilità inespresse della razionalità, certo, ma anche della conoscenza e dell’apprendimento umano. Quanto all’altruismo efficace e al lungotermismo, erano tra i principali interessi del decaduto Sam Bankman-Fried, fondatore di Ftx recentemente arrestato alle Bahamas: il primo sostiene l’importanza del fare bene e dell’investire nelle cause a cui si tiene, anche se per farlo è necessario commettere azioni poco etiche; il secondo, invece, pone l’attenzione sull’evoluzione umana nel lungo periodo, sulle generazioni future. 

Quest’ultimo potrebbe sembrare un monito a fare del bene oggi, subito, in modo da non condannare i nostri figli e nipoti a una vita grama; eppure, il lungotermismo non sembra preoccupato dal cambiamento climatico temendo molto di più le pandemie o le IA “malvagie”.

 

Inventando questa nuova parola, Gebru non si è limitata a mettere assieme movimenti filosofici a lei poco graditi ma ha segnalato una tendenza ormai evidente tra le élite tecnologiche. Un abbandono totale e reverenziale nei confronti delle IA, viste come oggetti onnipotenti a cui affidare le sorti del mondo, in cambio di una vita lunga, se non eterna, da passare esplorando il cosmo (e di un sacco di soldi). Vicino agli ottimisti ci sono anche quelli che gridano alla distruzione delle IA stesse, prima che sia troppo tardi. Quanto alla via di mezzo, cioè alle conseguenze che questi sistemi avranno e già cominciano ad avere nelle nostre vite, non se ne parla granché. Perché farlo, quando ci si può immaginare come esseri perfetti destinati a conquistare l’universo?

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