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Dalla Francia arriva una batosta pesante per Google

Eugenio Cau

Il copyright Ue non decolla e le aziende digitali festeggiano ma l’autorità francese ha multato il gigante tech per avere violato il Gdpr 

Milano. L’autorità francese per la privacy ha comminato ieri una multa record di 50 milioni di euro a Google per una violazione del regolamento europeo sulla protezione dei dati (Gdpr). La multa costituisce un primato non soltanto per il suo ammontare, ma anche perché è il primo caso di utilizzo tanto in grande del Gdpr, la legge molto acclamata approvata dall’Unione europea lo scorso maggio per difendere la privacy dei suoi cittadini. L’autorità francese (Cnil) sostiene che Google abbia violato il Gdpr con il suo sistema operativo Android, in due differenti ambiti: anzitutto, l’azienda non sarebbe stata sufficientemente trasparente con gli utenti sui suoi servizi di personalizzazione delle inserzioni e di trattamento dei dati personali. Alcune informazioni essenziali su come i dati degli utenti sono trattate sarebbero difficili da trovare e spiegate con linguaggio volutamente poco chiaro, dice l’autorità.

 

In secondo luogo, dice il Cnil, quando un utente imposta un nuovo smartphone Android Google spinge l’utente a creare un account, fa “consent building” (spinge surrettiziamente a dare l’assenso ad alcune condizioni) e rende alcune opzioni sugli annunci personalizzati attive di default (non dovrebbero esserlo). Insomma, l’autorità francese sostiene che Google è troppo poco trasparente e troppo insistente nel chiedere ai cittadini europei di usare in maniera lucrosa i loro dati, e questo secondo il Gdpr è illegale. La sentenza è potenzialmente enorme, perché le tecniche usate da Google sono standard in tutta l’industria, e questo potrebbe provocare una reazione a catena: la decisione del Cnil nasce dalla denuncia di due associazioni (None Of Your Business e La Quadrature du Net) che hanno coinvolto anche Facebook, e se possibile la trasparenza del social network in questi ambiti è inferiore. Google ha emesso un comunicato in cui si legge che l’azienda intende rispettare gli standard del Gdpr e sta “studiando la decisione per decidere i passi successivi”.

 

La multa arriva dopo giornate in cui Google, in sede europea, ha avuto ragione di festeggiare. Durante il fine settimana la Romania, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, ha cancellato il Trilogo previsto per ieri, vale a dire l’ultimo negoziato multilaterale sulla direttiva sul copyright, la norma fortemente osteggiata dalle piattaforme che avrebbe applicato al mondo digitale alcune delle regole di rispetto del diritto d’autore già presenti nell’editoria, nella musica e nell’audiovisivo. Alcuni paesi, tra cui Italia e Germania, hanno negato il loro appoggio alla mediazione della Romania, che ha rimandato il tutto a nuovi negoziati. Ma con il Parlamento Ue ormai in scadenza, è difficile immaginare che questi negoziati si terranno in tempi brevi, e molti ritengono che la direttiva ormai sia arrivata a un punto morto.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.