(foto EPA)

formula 1

Il Gp d'Australia per le Ferrari è una Pasqua di resurrezione: vince Sainz davanti a Leclerc

Fabio Tavelli

A Melbuorne l'invincibile Verstappen viene ribaltato da una clamorosa doppietta Rossa, che non si vedeva dal mondiale di Bahrain nel 2022

È il mondo al contrario che sveglia l’Italia mettendo a soqquadro sensazioni che apparivano certezze. L’invincibile Verstappen viene ribaltato clamorosamente da una doppietta Ferrari che non si vedeva nel down under da 20 anni (Schumacher-Barrichello) e nel mondiale di F1 da Bahrain 2022. Carlo Sainz è il re di Melbourne sedici giorni dopo aver lasciato a Jedda una protuberanza all’intestino crasso, che chiamiamo comunemente appendicite. Lo spagnolo è stato perfetto, ha passato Max (che partiva dalla pole) dopo due giri sfruttando un problema al freno dell’anteriore destra del campione del mondo. Quel problema è diventato esiziale per l’olandese con fuoco e fiamme sul suo retrotreno e un ritiro che ha messo fine ad una striscia di 43 gare a punti per lui.

 

Caduto il Re si è aperta la caccia alla sua corona. Ma se in terra d’Arabia due volte era stato Perez a star vicino al Monarca questa volta si sono scatenati gli altri, mentre il messicano è naufragato nella sua mediocrità. Ferrari e Mc Laren hanno sentito l’occasione, l’hanno sfruttata al massimo monopolizzando le prime quattro posizioni. Si era capito sin dal venerdì che le Rosse si sarebbero giocate ad Albert Park una carta importante. Ma tante, troppe volte in passato essere i Re del venerdì non aveva poi regalato altro che amarezze alla domenica. E la pole di Max ieri aveva lasciato immaginare un altro scenario a tinta Red Bull con la solita combo dell’inno austriaco e poi quello olandese.

Invece nell’alba italiana risuonano alte le note di Mameli per Carlos Sainz, eroico nella tenuta fisica oltre che nella gestione di una gara al limite della perfezione. In un colpo solo il tenebroso di Spagna spazza via il giovane Bearman, il vecchio Hamilton e il compagno di squadra Leclerc. Lo fa, ovviamente, in modo indiretto e senza lasciar trasparire alcunché. Ma è chiaro che dentro di lui il godimento per aver vinto davanti a Charles, indicato come prima guida ad inizio stagione, nella gara dopo che il giovanotto d’Oltremanica aveva fatto gridare al miracolo e in una nuova domenica disastrosa per chi prederà il suo posto l’anno prossimo costituiscono un terzetto indimenticabile per Carlos.

 

Inutile accendere polemiche che non avrebbero senso, la Ferrari ha scelto di privarsi di lui l’anno prossimo ed ogni volta che Sainz starà davanti a Leclerc (e ad Hamilton, con la sensazione che questa cosa nei confronti del sette volte campione del mondo accadrà molto spesso) ci sarà sempre qualcuno pronto a dubitare della scelta di John Elkann. Lo zero portato a casa, si fa per dire, da Verstappen in terra dei canguri accorcia la classifica generale con Leclerc che, senza aver ancora vinto, è a soli 4 punti dalla vetta. Così come nella classifica costruttori la Ferrari è a meno 5 dagli Invincibili. La Red Bull dovrà pensare ora a risolvere qualche problemino di affidabilità e soprattutto si dovrà chiedere il perché di una gara così anonima di Sergio Perez. Il messicano ha ancora una volta dimostrato di non essere all’altezza del compito nel caso in cui a Verstappen qualcosa vada storto. Detto delle Mc Laren eccellenti vallette delle rosse con Norris a podio non può non creare sconcerto lo zero della Mercedes. Va bene, Russell è andato a muro e non è colpa della macchina. Ma stava duellando con Alonso per il sesto posto. Hamilton ha chiuso la gara al 17esimo giro per motivi meccanici. Toto Wolf potrà anche dire di voler tentare Verstappen nel caso in cui Max decidesse di lasciare la Red Bull. Ma se porta in pista queste macchine può anche risparmiarsi il corteggiamento. La Pasqua per i tifosi Ferrari è e sarà di Resurrezione, la riprova se Fu vera gloria sarà tra 15 giorni a Suzuka.

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