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Champions League

L'effetto che fa il ritorno di Tonali a San Siro

Gino Cervi

Il Milan debutta nei gironi della Champions League 2023-2024 contro il Newcaste, la squadra che ha acquistato dai rossoneri il centrocampista che è stata la (troppo) breve reincarnazione del milanismo viscerale, irrazionale, alla rinogattuso

Tre anni fa passai un pomeriggio all’oratorio di San Rocco, a Sant’Angelo Lodigiano, con "un prete a chiacchierar" del bambino Sandro Tonali, cresciuto su quel campetto tirando calci a un pallone. Fermo nelle convinzioni che mi ero fatto sulla schietta e ben piantata fede rossonera del centrocampista barasino (avevo allora imparato che è questo l’etnonimo degli abitanti di Sant’Angelo Lodigiano), nel giugno scorso, quando cominciavano a girare le voci che Sandrino sarebbe stato venduto a suon di milioni dal Milan “ammericano” al Newcastle saudita, io non ci credevo. Non ci potevo credere. Con gli amici mi sono addirittura azzardato a pronunciare un voto. Se Sandrino avesse accettato di volare a Newcastle-upon-Tyne, Northumbria, io a settembre sarei andato in processione scalzo alla sagra di San Bartlumé a Cassolnovo-upon-Tesìn, Lomellina nordorientale. Mi sbagliavo di brutto.

Il fatto è che non mi sono ancora ripreso dall’uppercut della sua cessione, incassato una decina di giorni dopo il colpo al fegato del licenziamento di Paolo Maldini. Tonali è stata la (troppo) breve reincarnazione del milanismo viscerale, irrazionale, alla rinogattuso per intenderci, a cui i tifosi rossoneri si erano disabituati dopo anni di tristi secche e vacche magre. Nella recente palingenesi rossonera Sandrino ha condensato la voglia vorace e popolare di riscatto, l’orgoglio identitario annacquato, e anche un po’ umiliato, dalle vicende societarie dell’ultimo decennio. E allora? Perché sacrificare proprio lui alla ragion di stato e di bilancio? Mica l’ho capito. Non lo capisco neanche adesso alla vigilia di una partita a cui, credo, molti milanisti avrebbero fatto volentieri a meno: Milan-Newcastle, primo match di Champions League, a San Siro.

Come me c’è rimasta malissimo l’intera Curva Maffi, quel singolare Milan Club che prende il nome dalla via in cui si trova la casa che ospita la visione collettiva delle partite dei rossoneri: via Cardinal Maffi, Pavia, città che, notoriamente, non offre granché di meglio in materia di condivisione delle passioni, congelata com’è in una secolare atarassia socio-emotiva fin dai tempi di Severino Boezio e di Paolo Diacono. Al numero civico che non dirò della suddetta via, dove a ogni stagione, canicolare o nebbiosa che sia, giungono le zaffate mucide del Ticino, dal settembre 2020 si dà convegno un’eterogenea brigata cacciavite così composta: Andrea G., il migliore (e non per iperbole) libraio d’Italia, accompagnato dalla figlia A., vibratile adolescente e promessa del Pavia Calcio; Emilio B., specchiato primario di neurochirurgia ed ex stopper del Broni Football Club; Stefano F., friulano, alpinista, psicoterapeuta infantile e papà di T., 11 anni, lettore di Stevenson, Conrad e Defoe, ma soprattutto ciclista scalatore in miniatura (in due estati, 46 passi alpini, Stelvio, Mortirolo, Pordoi, Tre Cime di Lavaredo, più il Maniva sotto il temporale). A ospitarci il padrone di casa, Antonio G., storico della filosofia, volterriano erotofilo, indomito e trasversale polemista di una durevole rubrica dal titolo ingannevolmente remissivo (che del resto questi lettori dovrebbero conoscere molto bene). Nel soggiorno, davanti alla tv, l’accurato allestimentodi un altarino votivo con tre imprescindibili elementi: il bandierone del Milan della Coppa Campioni 1989, autografato da Arrigo Sacchi; The Red & Black Book, un libretto-breviario di devozione rossonera a tiratura strettamente limitata (non cercatelo su Amazon) ma, soprattutto una figurina. La figurina di Sandrino Tonali.

Qualche giorno fa, in vista della partita di questa sera, con un anacronistico gesto di corrispondenza epistolare amorosa, l’abbiamo infilata in una busta e spedita all’attenzione di Mr Sandro Tonali at St. James Park, Strawberry Place, Newcastle-Upon-Tyne, NEI 4ST, con le seguenti righe di accompagnamento: "Caro Sandrino, ti mandiamo la “nostra-tua” figurina. Quella che ci ha tenuto per mano, guardandoci in faccia nei momenti più intensi e in quelli più difficili in questi tre anni insieme; toccata come una reliquia dopo i gol a Verona e all’Olimpico contro la Lazio; ma anche sfiorata, trovando pronto conforto e nuova motivazione, dopo i non pochi rovesci, quelli inconsulti – Spezia, Torino… – e quelli dolorosamente subiti – i derby perduti nell’ultimo anno: a proposito, probabile che il risultato finale sarebbe stato lo stesso, ma nessuno ci toglie la convinzione che con te in campo sabato scorso saremmo usciti, pur sconfitti, un po’ più a testa alta. Insomma, fanne quel che vuoi, ma sappi che sarai sempre il nostro “Santino Tonali”. Con riconoscenza e affetto. La Curva Maffi".

Chissà Sandrino, ricevuta la nostra lettera, quali poche ma sicuramente sagge parole avrà borbottato con quella sua faccia da Bob Rock bassaiolo. Facciamo però se stasera vinciamo noi, caro Santino-Sandrino, tu mi sciogli dal voto della processione scalza.