Il Foglio sportivo - CALCIO E FINANZA

Senza Berlusconi che futuro aspetta il Monza?

Marco Sacchi

La morte del Cav. ha di certo cambiato l’orizzonte della squadra brianzola, con Fininvest che già nei mesi scorsi aveva aperto alla ricerca di un socio di minoranza. Lo scenario

Non solo l’eredità politica e imprenditoriale, la scomparsa di Silvio Berlusconi apre a possibili risvolti anche nel futuro del Monza che il Cav. e Galliani hanno portato per la prima volta in Serie A lo scorso anno. Aspettando si vadano a comporre i pezzi del puzzle complessivo dell’impero di famiglia, la scomparsa di Berlusconi ha di certo cambiato l’orizzonte del Monza, con Fininvest che già nei mesi scorsi aveva aperto alla ricerca di un socio di minoranza. L’imprenditore greco Evangelos Marinakis, proprietario di quote dell’Olympiacos e del Nottingham Forest, aveva già imbastito alcuni colloqui per entrare nel capitale del club e negli ultimi giorni si sarebbe fatto avanti per acquistare la maggioranza. Non solo, perché sul tavolo sembra possa arrivare presto anche la proposta di un fondo finanziario che punterebbe al controllo del club brianzolo.

D’altronde, l’arrivo del Monza in Serie A è indubbiamente legato anche a Fininvest. Nei primi cinque bilanci dall’acquisto della società da parte di Berlusconi, il Monza ha chiuso il bilancio sempre in rosso con una perdita complessiva pari a circa 134 milioni di euro. Squilibrio per cui la holding di famiglia è dovuta intervenire: nel corso del 2022 sono arrivati oltre 64 milioni e ulteriori 15 milioni nel marzo 2023.

Complessivamente, la spesa di Silvio Berlusconi e di Fininvest per il Monza per portarlo in Serie A ha superato i 192 milioni di euro. Alle cifre di cui sopra, si aggiunge infatti quanto speso dal 2018 in poi: 2,9 milioni per l’acquisto delle quote, poi investimenti a livello finanziario (tra aumenti di capitale e finanziamenti per 94,1 milioni di euro) e anche di conto economico (ricavi da Digitalia per quasi 8,6 milioni euro).

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