Foto LaPresse

12a tappa: Bra-Rivoli, 185 km

Giro d'Italia. La giusta gioia di Nico Denz

Giovanni Battistuzzi

Il tedesco vince la dodicesima tappa della corsa rosa, sfruttando il momento giusto per staccare una fuga bisticciosa. Secondo è arrivato Toms Skujiņš, terzo Sebastian Berwick, quarto Alessandro Tonelli. Geraint Thomas ancora in maglia rosa

Si fa presto a dire sono in fuga. Non basta esserci, soprattutto quando là davanti, minuti prima del gruppo, si è in tanti. Serve avere anche, soprattutto, la convinzione di volerla portare a termine prima di tutti. Perché quando di avanguardisti ce ne sono molti, la tendenza è quella di fare a malapena il giusto, che è sempre il meno possibile. Serve quindi essere pronti a disperderla la fuga, avere l’ardire di rischiare di perdere per poterla vincere. Saper soprattutto cogliere l’occasione giusta. Nico Denz, Toms Skujiņš, Sebastian Berwick e Alessandro Tonelli hanno avuto questo ardire, si sono creati la loro buona occasione, l’hanno portata all’arrivo. La dodicesima tappa del Giro d’Italia 2023, la Bra-Rivoli, l’ha vinta Nico Denz, quarta vittoria in carriera, la più prestigiosa. Soprattutto l’occasione di prendersi ciò che aveva visto svanire all’ultimo qualche anno fa. Era il 2018, si arrivava a Gualdo Tadino, finì alle spalle di Matej Mohoric. Sono passati cinque anni da allora, sono passati tre Giri e una Vuelta corsi, tantissimi chilometri a tirare per i capitani, altrettanti a cercare la fortuna in fuga.

Ha la testa dura Nico Denz, uno che non si arrende, non sa farlo. Uno che il suo lo fa sempre, sempre parecchio apprezzato dai capitani che ha avuto. Chiedere per conferma a Romain Bardet, Jay Hindley, Wilko Keldermann, Sam Bennett. Ogni terreno è buono per Nico Denz, conta niente per lui che la strada salga, scenda o proceda in piano, lui pedala forte ovunque.

A Rivoli Nico Denz ha preceduto Toms Skujiņš e Sebastian Berwick in una volata che ha lanciato e portato a conclusione, che si è trasformata in una gioia incontrollabile, perché quando vince uno come lui, uno che non si tira mai indietro, che dà sempre tutto quello che ha va sempre a finire così. La felicità si mescola all’incredulità, che non è mai rivalsa, ma giustizia. Nel senso del giusto, della giusta gioia che si è meritato chilometro dopo chilometro. E non solo a questo Giro d’Italia, negli anni.

Hanno scelto il momento giusto i quattro, Alessandro Tonelli ha perso terreno dopo aver contribuito al buon esisto dell’azione, sfruttando i bisticci di un manipolo di corridori ben assortiti, ma mal disposti, con troppa gente che ha presentato la giustificazione per non lavorare come invece avrebbe dovuto fare. Va a finire spesso così, soprattutto prima delle tappe di alta montagna, quando la classifica inizia a essere delineata e le possibilità di giustificarsi sono minori.

E quando va così, finisce sempre che i primi a muoversi arrivano davanti a tutti gli altri. Perché i bisticci non si riducono se c’è da inseguire oltre a essere inseguiti, anzi si amplificano. E nemmeno agli Alberto Bettiol di turno, quelli che spronano, organizzano, si arrabbiano, è concesso di farci niente.

Alberto Bettiol ha provato a lungo a convincere i più a collaborare. Inutilmente. Dopo l’arrivo ha stretto la mano a Ilan van Wilder, uno dei pochi a non risparmiarsi troppo.

 

Foto LaPresse
      

Sa bene il belga che questa era un’occasione buona per lui. Un po’ per tentare di vincere; un po’ per cercare di dare un senso al Giro della Soudal-Quick Step senza Remco Evenepoel e mezza squadra; un po’, forse soprattutto, per provare a capire cosa può fare davvero nel mondo del ciclismo. Ilan van Wilder è giovane, è al quarto anno tra i professionisti, è soprattutto un corridore che qualche ideuzza di diventare un giorno un protagonista delle corse a tappe ce l’ha. Ieri era a 12’07” dalla maglia rosa. Domani ripartirà da Borgofranco d’Ivrea con 6’08”. Vedere come riuscirà a smaltire le fatiche di oggi sarà un buon test per capire se può ambire un giorno a correre da protagonista una corsa a tappe di tre settimane.

Anche in un Giro un po’ scalcagnato, fatto di piogge, cadute e ritiri pandemici, si trova sempre qualche spunto per essere ottimisti.

 

L'ordine d'arrivo della 12esima tappa del Giro d'Italia 2023

Results powered by FirstCycling.com