controriforma

Come cambiano le regole Fifa per gli agenti sportivi

Francesco Caremani

L'avvocato Federico Venturi Ferriolo ci spiega come la riforma approvata dal massimo ente calcistico internazionale modificherà il ruolo dei procuratori

Lo scorso 16 dicembre la Fifa ha approvato il nuovo Regolamento agenti sportivi. Riforma, o controriforma se paragonata alla liberalizzazione dell’attività di intermediario dal 2015 al 2022, che si basa su tre cardini: per svolgere l’attività di agente si dovrà superare un esame sulla conoscenza di norme e regolamenti internazionali; gli agenti non potranno rappresentare più parti coinvolte nella medesima operazione – a eccezione del caso in cui rappresentino il calciatore e la società acquirente – e ci sarà un tetto alle commissioni; la creazione della Clearing House dalla quale passeranno tutti i pagamenti del calcio mondiale.

 

Il regolamento entrerà in vigore a partire dal 1 ottobre 2023, ma il sistema delle licenze, con relativo esame, è già in vigore dal 9 gennaio. “La Fifa punta ad avere una maggiore professionalità degli agenti sportivi. Non è un caso che Lukaku e Leao per il rinnovo del contratto si siano rivolti ad avvocati esperti di diritto sportivo e, nella mia esperienza, i calciatori che si rivolgono a noi per curare i loro interessi sono sempre di più”, sottolinea Federico Venturi Ferriolo, socio e head of sports presso LCA studio legale.

 

La Fifa punta a una maggiore trasparenza dei pagamenti nel calcio, tema di grande attualità nel sistema italiano, e vorrebbe evitare, il più possibile, che i soldi escano dal movimento per non rientrarci più: “Ricordiamo che gli agenti sportivi non sono dei tesserati e che comunque i loro compensi esulano dal sistema calcio inteso in senso proprio. La riforma inserisce anche la possibilità per il calciatore di risolvere il contratto con l’agente per giusta causa e la facoltà di questi di contattare un giocatore, sotto contratto con un altro agente, negli ultimi due mesi dell’accordo di rappresentanza, ferma la durata massima di due anni. Inoltre, la Fifa estende l’assistenza degli agenti anche agli allenatori, possibilità confermata in Italia grazie alla legge sul lavoro sportivo”, ricorda Venturi Ferriolo. Tema questo che rischia di portare con sé un conflitto d’interessi nel momento in cui l’allenatore chiederà alla società di acquistare un calciatore rappresentato dal proprio agente.

 

La Fifa, nel redigere il nuovo regolamento, ha consultato solamente il sindacato mondiale dei calciatori, FIFPro, ma non ha consultato né le locali associazioni degli allenatori, né quelle degli agenti; per entrambe le categorie non esiste una rappresentanza unica internazionale. Sono, infatti, anni che l’Efaa (European football agents association) e The football forum, associazione internazionale di agenti, si preparano a una battaglia davanti al Tas di Losanna e alla Corte di Giustizia dell’Ue.

 

“A livello internazionale, gli accordi tra calciatori e agenti precedenti al 16 dicembre scorso, data di approvazione del regolamento Fifa, rimarranno validi fino alla scadenza naturale, quelli conclusi tra il 17 dicembre 2022 e il 30 settembre 2023, dal 1° ottobre 2023, dovranno essere conformi alle nuove disposizioni e gli agenti che li hanno stipulati dovranno dotarsi della licenza Fifa entro tale data. Infine, il regolamento, tra le altre cose, prevede che i giocatori e le società debbano stipulare i contratti di rappresentanza con una persona fisica e non più con un’agenzia (principio già vigente in Italia, dove c’è un sistema basato sulle licenze); quindi tutti i contratti dovranno, comunque, essere rivisti”, chiosa Federico Venturi Ferriolo.

 

Una riforma, però, che tutela solo una parte, quella dei calciatori, rischia di creare nuove tensioni in uno sport che deve, e vuole, ripensarsi.

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