Nei Paesi Bassi la colpa è dei tifosi ospiti aggrediti, non degli olandesi aggressori

Andrea Trapani

Nel centro della città Enschede gli ultras del Twente si sono scontrati con quelli della Fiorentina. Ma sono i Viola a non essere "più i benvenuti"

I tifosi della Fiorentina non sono più i benvenuti nel centro cittadino”. Si può leggere questa frase, nero su bianco, nell’ordinanza emessa nel primo pomeriggio dal sindaco di Enschede.

Cosa è successo? Ieri sera, nel centro della città olandese, ci sono stati alcuni scontri tra tifosi di Twente e Fiorentina. Una cosa piuttosto frequente a quelle latitudini. Già, stavolta i cattivi non sono (solo) italiani. Anzi, dai filmati che girano in rete, sembra essere abbastanza lampante l’aggressività dei supporter locali, in maggior numero rispetto ai tifosi viola, lungo le scale del centro commerciale dove sono scoppiati gli incidenti.

 

 

Il paradosso dei Paesi Bassi

Non è la prima volta che tifosi olandesi sono protagonisti di violenze fuori dagli stadi.

Un paradosso per una nazione che nasconde, sotto una rispettabilità riconosciuta da tutti, una polveriera che fa esplodere alcune tifoserie in atti di vandalismo e razzismo. Senza arrivare al caso estremo degli hooligans dell’Ado Den Haag, ovvero quella frangia di supporter ferocemente nota con il nome di battaglia “North Side”, non mancano gli emuli che cercano di macchiare la reputazione del proprio paese all’estero. Tra questi immancabili quelli del Feyenoord, ma non sono i soli.

  

Le scorribande dei tifosi olandesi in Italia

A Roma i tifosi olandesi sono ben noti. Nel febbraio 2015 dovette intervenire l’ambasciata dei Paesi Bassi per ribadire che “il calcio deve essere una festa dove non c'è posto per la violenza. Le autorità italiane possono contare sulla completa collaborazione e l'impegno dell'Olanda per far sì che i colpevoli vengano puniti". La condanna arrivò dopo gli scontri di Piazza di Spagna e i danni alla Barcaccia del Bernini del giorno prima. Non fu mai scritta una simile presa di posizione sul sito ufficiale del Feyenoord che, al contrario, sembrò lisciare il pelo ai propri fan manifestando stupore “per la decisione unilaterale della polizia di cambiare le disposizioni concordate per i nostri tifosi”. Una questione che si è chiusa solo lo scorso anno quando la V sezione del Tribunale penale di Roma ha condannato 6 tifosi del Feyenoord per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e radunata sediziosa.

Non è l’unico caso, l’elenco è lungo e, perfino lo scorso marzo, sono stati registrati danni a diverse vetture Atac che hanno trasportato i tifosi del Vitesse, a Roma, per assistere all'incontro di calcio di Conference League.

La stessa competizione dove stasera è impegnata la Fiorentina che cercò di accogliere al meglio i duemila tifosi del Twente accorsi in Toscana. Piazza del Duomo era colorata di maglie rosse dal giorno prima della partita, mentre la massima ordinanza adottata dal Comune di Firenze per contenere l’euforia di alcuni tifosi si era esaurita nel divieto di vendita di bevande alcoliche nel centro storico e in zona Stadio. Un’ordinanza vana con il senno di poi: non fermò le azioni della tifoseria olandese, protagonista di alcuni screzi in un pub e di un movimentato avvicinamento allo stadio Franchi, motivo per cui la polizia italiana fu costretta a radunarla per condurla presso il settore ospiti. Niente di più.

   

   

I fiorentini che hanno deciso di affrontare il viaggio verso il sudest della provincia dell'Overijssel invece sono poco più di cinquecento. Pochi rispetto alle attese, la meta non è tra le più ambite, la tifoseria organizzata è presente ma più simbolicamente che in gran numero. Accanto a loro famiglie e tanti appassionati, come quelli che avevano bonariamente invaso la Val di Fassa per il ritiro.

Per questo sorprende la scelta dell’amministrazione di Enschede, guidata da Roelof Bleker, sindaco indipendente eletto nelle fila del PvdA ovvero il principale partito politico olandese di centrosinistra: “Questa misura amministrativa consente alla polizia di intervenire tempestivamente, se necessario, per prevenire disordini. Ciò consente alla polizia di fermare le persone e di mandarle fuori dalla zona. Inoltre, le ricerche preventive possono essere effettuate nel centro della città, nell'area intorno al ‘De Grolsch Veste’ e presso le strade di accesso di Enschede.”

    

   

Una misura di polizia che non si vedeva da tempo, specie in un paese che da tempo ipotizza soluzioni (più o meno) invasive per limitare gli ultrà diffidati. Il sospetto è che la scelta del sindaco Bleker serva più a nascondere i (prevedibili) problemi emersi sulla sicurezza interna che una mossa per evitare quel che c’è già stato.

Alla fine solo un cittadino italiano risulterebbe ferito lievemente, l’unica buona notizia di una brutta serata che si è chiusa con 26 tifosi italiani trattenuti dalla polizia di Enschede e che verranno rilasciati nella mattinata di domani.

Insomma, ricomincia la stagione del calcio europeo e la violenza dei tifosi rischia di essere ancora una costante, anche in nazioni dove sembra tutto tranquillo.

Di più su questi argomenti: