Foto LaPresse

Nella pioggia di Sochi la spunta Hamilton

Fabio Tavelli

In Russia l'inglese conquista la sua centesima vittoria in carriera. È di nuovo in testa al Mondiale. Secondo Verstappen, terzo Sainz

Primo Hamilton (vittoria numero 100 per lui), secondo Verstappen. Detto così potrebbe essere l’ordine di arrivo di una gara qualsiasi. Invece a Sochi è successo di tutto e ancora una volta a rompere il normale andare delle cose è stata la pioggia. Impossibile ricordare tutti i colpi di scena di una gara che era, più che meritatamente, nelle mani di Lando Norris. Al 30esimo giro ecco che dal muretto box irrompe la voce di Toto Wolff. Destinatario Lewis Hamilton: “Possiamo vincerla”, dice il boss della stella a tre punte. Hamilton recupera la scia di Norris ma il più giovane inglese tra i due sembra in grado di resistere. Una quindicina di giri alla bandiera a scacchi. Ed ecco che dal mar Nero il vento cambia direzione e soffia dietro i nuvoloni e li spinge tutti verso il circuito. Il rubinetto di Giove Pluvio inizia ad aprirsi in maniera beffarda su alcune curve e non su altre. Momenti di fibrillazione comprensibile tra ingegneri e piloti. C’è chi urla di voler stare dentro, come Lando Norris, e chi non ha dubbi e si ferma a mettere le intermedie, come il campione in carica. La pioggia scende decisa, Norris ha in mano una saponetta invece che un volante. Hamilton ritrova le traiettorie più corrette e gli recupera tutto lo svantaggio.

La gara si decide tra chi rischia stando fuori e chi rischia tornando ai box (dove si perdono almeno 25 secondi). La scelta giusta è quella di Hamilton, sbagliata quella di Norris. Succede. L’esperienza, si dirà. Il box McLaren aveva dato indicazione al pilota di fermarsi. Ma altre volte erano state le sensazioni di chi era per strada a essere più corrette rispetto a chi guarda il radar sul computer. In tutto questo ci guadagna tanto Verstappen, che aveva deciso di fare come Lewis e di mettere le intermedie mentre era settimo e inchiodato dietro Alonso. L’olandese arriva secondo, minimizza la perdita che aveva messo in preventivo sostituendo la power unit e seppur perdendo la testa della classifica avrà un motore più “fresco” per le prossime gare.

   

Sul podio anche Sainz, bravissimo in qualifica a mettersi in prima fila quanto troppo timido in gara dopo una decina di giri passati in testa prima di un lento declino dopo il primo cambio gomme. Ma la sorte gli ha poi restituito qualcosa sotto forma di diluvio. Lo stesso che invece ha tolto dai punti Leclerc, coraggioso in condizioni normali e capace di una rimonta davvero eccellente quanto penalizzato dalla stessa scelta di Lando Norris.

 

Cento vittorie per Lewis Hamilton sono un traguardo per il quale ci vorranno anni prima che qualcuno possa anche sono minimamente avvicinarsi. Il Re Nero torna quindi in vetta alla classifica piloti con due piccoli punti sull’olandese Max. Ancora sette episodi prima della fine della stagione, il prossimo in Turchia. Poi tre gare nelle Americhe e altrettante in Medio Oriente. Dove non piove mai.

Di più su questi argomenti: