Ferrari in quarantena ai test di Barcellona

Davide Valsecchi e Marco Zappa

Sul circuito di Montmeló è andato in scena un gioco al nascondino. Quanto forte vanno davvero le rivali al titolo di Formula 1?

Davide Valsecchi (da terzo pilota Lotus F1 ora commentatore Sky Sport per i GP di F1) e Marco Zappa (ex ingegnere Pirelli F1 e ora Presidente della Commissione Sportiva Automobile Club Milano e manager di giovani piloti) grandi amici e super appassionati di corse, prima di ogni GP di F1, si sentono telefonicamente e si raccontano tutti i retroscena del Circus.

 


 

È tempo di F1, a Barcellona si stanno svolgendo i test pre-campionato per l’imminente stagione 2020, che di imminente, a dirla tutta, ha ancora ben poco, viste le restrizioni e i problemi logistici che il Covid-19 sta portando in tutto il mondo. L’Italia è fra i primi paesi per numeri di contagio, gli appassionati italiani di motorsport e tutto il popolo italiano avrebbero preferito meno persone contagiate e magari una Ferrari davanti a tutti. Davide e Marco stanno assistendo a questi test da casa, anche loro in quarantena precauzionale, sentiamo cosa ne pensano della situazione:

D.V.: Marcone, ma questa Ferrari va forte o no? Io non ci ho capito molto per ora da questi test. Molte strategie, non si sa in che condizioni di quantitativi di benzina e potenza delle power unit provino le squadre, mi sembra un grande gioco al nascondino.

 

M.Z.: Davidone, sono d’accordo con te che sbilanciarsi in previsioni, con questi test, può essere forviante, ma non comprendo la comunicazione del team Ferrari. Al di là delle prestazioni, perché da tutte le loro esternazioni sembra che vogliano rimanere in uno stato di ‘quarantena’? Continuano a dire che non cercano la prestazione, che vogliono capire a fondo la macchina, che anche loro avevano testato il sistema DAS (Dual Axis Steering) ma reputandolo troppo cervellotico per aggirare il regolamento e poi senza tutti questi vantaggi. Mi domando se la Scuderia Ferrari, in quanto Ferrari come regina delle corse nella storia e primo brand al mondo nel motorsport, debba avere una comunicazione difensivistica, non debba dire che è giusto che cerchino la prestazione, sempre e comunque, perché fondamentalmente sono in F1 per quello; che le strategie servono a ben poco quando devi inseguire; che dovrebbe essere Lei un punto di riferimento e non sempre guardare ad avversari più forti per avere un paragone delle proprie prestazioni. Una comunicazione da leader per poi essere leader anche in pista. Invece mi sembra di vedere facce un po’ dubbiose nei box, non un’euforia delirante come se avessero tra le mani un vero missile di prestazione, come se si cercasse qualche idea per cercare di far funzionare un qualcosa che già sai non essere al meglio. Come se si volesse stare lontano dai riflettori, in quarantena appunto, per non sbilanciarsi troppo e rischiare la replica di un film stile anno scorso (Ferrari fortissima nei test invernali, ma deludente nella prima parte di stagione).

 

D.V.: Difficile dare un giudizio. Il fatto che non hanno espresso tutto il potenziale è vero. Quanto di questo potenziale non è stato espresso penso che sia la questione più importante. Sai, è vero che non vogliono esporsi troppo per evitare situazioni difficili da giustificare come l’anno scorso, ma concordo che le strategie al nascondino servano a ben poco. Mercedes, per parlare del competitor più importante, segue il suo programma di lavoro. Punto e stop. Non si cura molto degli altri. Ma è anche più semplice quando sei vincente.

 

M.Z.: Ho visto una Mercedes granitica nel passo gara con le gomme di mescola più dura (C1, C2 e C3) e la facilità con cui scendono in pista ed ottengono tempi cronometrici interessanti è preoccupante. La sensazione è proprio quella che nascondano un potenziale notevolmente maggiore.

 

D.V.: Marcone, pronti a essere smentiti! Teniamo conto che noi scriviamo l’articolo quando manca ancora un giorno di test e i lettori ci leggeranno a test conclusi. Non dico che la situazione cambierà drasticamente, ma sicuramente i team scenderanno in campo più a viso a aperto.

 

M.Z.: Un’altra cosa mi fa strano. Perché discutere proprio in questi giorni del rinnovo del contratto di Vettel o meno? Mi sembra destabilizzante per l’armonia di squadra. Ammettiamo che si rinnovi il contratto di Vettel (e non penso solo per un anno) e dopo alcune gare, lo stesso Sebastian, incorre in qualche errore e vanifichi il Mondiale. Tutti direbbero che è stato un errore avergli rinnovato il contratto. Per contro, se non dovessero rinnovaglielo, come affronterebbe questa stagione? E se dovesse vincere il Mondiale? Che fai? Gli dici grazie e arrivederci? Intanto, come possibili candidati a sostituirlo, si sono fatti i nomi più disparati… da Ricciardo, a Sainz, perfino Giovinazzi.

 

D.V.: Beh sai che siamo tifosi di Giovinazzi, quindi tutta la vita! Ma calma. Per Antonio la vedo una soluzione molto prematura, prima deve dimostrare in Alfa Romeo di stare costantemente davanti a Raikkonen e di fare risultati importanti. Ricciardo mi sta simpatico e come persona lo vedrei bene in Ferrari. Anche se devo darti ragione, svoltare per svoltare, io vorrei Hamilton in rosso. Ricordiamoci che è in scadenza di contratto!

 

M.Z.: Tutto può accadere. Siamo italiani e siamo forti. Abbiamo le risorse, la forza e tanto cuore per uscire da questo brutto periodo di epidemia, quindi non ho dubbi che possiamo usare le stesse doti per poter vincere e convincere! Forza Ferrari, rialzati e fai vedere il tuo valore! La lunga lunga quarantena deve finire.

 


 

[Anticipiamo un articolo del numero del Foglio Sportivo in edicola domani e domenica. L'edizione di sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo la potete scaricare qui dalle 23,30 di venerdì 28 febbraio]

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