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L'affaire Saracens è un pugno al volto del rugby inglese

Matteo Serra

Secondo l'accusa la squadra di Londra avrebbe superato nelle ultime tre stagioni il Salary Cap tramite pagamenti "oscuri". Il futuro incerto della più forte compagine della palle ovale d'oltremanica

Un rumoroso e pesante tonfo. Questo quello che hanno fatto i Saracens, squadra di Londra, nel mondo del rugby inglese: 5 milioni di sterline di multa e una penalizzazione in classifica di 35 punti, questo quanto vuole infliggere la federazione. Fondata nel 1876, è uno dei club più importanti del panorama britannico, capace di vincere 3 volte il campionato nazionale negli ultimi 4 anni e detentore della Champions Cup, la Champions League del rugby, che ha vinto nelle ultime tre stagioni consecutivamente. Una realtà la cui portata è paragonabile, per risultati, introiti e popolarità, a quella del Real Madrid o Barcellona. Il motivo dello scandalo è una serie di irregolarità nel pagamento dei giocatori: i Saracens avrebbero superato nelle ultime tre stagioni il Salary Cap di 7 milioni previsto dalla federazione, pagando attraverso oscure vie i giocatori, in modo che pesassero meno sul monte stipendi generale. Il club ha fatto ricorso e la pena è sospesa in attesa dei nuovi giudizi, ma la vicenda rischia di avere grosse ripercussioni sul mondo del rugby britannico.

 

Secondo un panel investigativo aperto da Andrew Rodgers, responsabile delle retribuzioni della Premiership Rugby, il presidente dei Saracens, Nigel Wray, avrebbe messo in piedi una truffa finanziaria; con alcuni dei giocatori più importanti, come Owen Farrell, Maro Itoje e i fratelli Billy e Mako Vunipola, tutti parte della nazionale inglese che ha appena perso la finale dei mondiali contro il Sud Africa in Giappone, avrebbe stipulato un accordo perché parte del loro stipendio venisse pagata non dalle casse della società, ma direttamente dal presidente, attraverso fondi di investimento, titoli finanziari o tramite il passaggio di proprietà immobiliari. Così facendo i giocatori comunque ricevevano ricchi stipendi, senza però che questi andasse a pesare sul monte salariale della squadra. Tutte le altre società hanno attaccato duramente il club di Londra, sostenendo che sia giusto revocargli tutti i titoli vinti nelle ultime stagioni. Tra questi il mediano di mischia della Nazionale inglese Danny Care, che ha detto chiaramente che “non meritano di tenersi le loro coppe”. Ovviamente la pensa diversamente la dirigenza dei Saracens, che ha già annunciato che farà ricorso, sostenendo che gli accordi presi dal presidente e dai giocatori abbiano i lineamenti di una trattativa tra singoli privati e che quindi non vadano a invadere la sfera sportiva.

  

In casa Saracens, più dei 5 milioni di sterline di multa, e più dei punti di penalizzazione, che comunque compromettono seriamente la stagione, dato che finirebbe in fondo alla classifica con un -26 che preclude ogni ambizione di titolo, quello che preoccupa di più è la lesione all'immagine del club. Sono una squadra piena di giocatori importanti, molti sono punti fermi anche della nazionale inglese, e una vicenda del genere può far sì che questi decidano di andarsene, lasciando il club in una situazione complessa. Molti commentatori britannici sostengono che, se tutto questo dovesse essere confermato, la reputazione del club sarebbe irrimediabilmente compromessa, facendogli perdere gran parte del suo blasone.

 

Inoltre, i Saracens nelle ultime stagioni avevano investito molto nel massimo campionato di rugby inglese, nella speranza di aumentarne il livello finanziario. Questo scandalo investe il mondo del pallone ovale britannico dieci anni dopo l'altro grande precedente: era il 2009 quando il giocatore Tom Williams assunse, durante un quarto di finale di Heineken Cup, una fialetta di sangue umano in modo da simulare una perdita dalla bocca ed essere così sostituito, permettendo a un altro giocatore di entrare al suo posto, cosa altrimenti impossibile dato che erano finiti i cambi. Questo episodio aveva creato grosso scalpore in tutto il panorama rugbistico, ma il nuovo scandalo dei Saracens rischia di avere un eco ancora maggiore. Al momento tutto è nelle mani della commissione che sta giudicando il caso, ma la storia di uno dei club più importanti del rugby può improvvisamente cambiare in negativo.

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