L'intrigo salvezza e l'aritmetica dello scudetto. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Un posto in B e uno in Europa League: sono queste le sfide ancora aperte nella penultima giornata di serie A. Per lo Scudetto alla Juventus è invece già fatta

BOLOGNA-CHIEVO

(domenica ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

L'arrivo di D'Anna sulla panchina del Chievo ha portato a una vittoria decisiva sul Crotone. Il nuovo tecnico ha saputo toccare le corde giuste, vista la profonda conoscenza dell'ambiente. La situazione resta comunque difficile, anche perché il Bologna non è del tutto addormentato.

CROTONE-LAZIO

(domenica ore 15, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

Crotone per la salvezza, Lazio per la Champions. Inzaghi, come accennato, non ha Immobile, braccio armato dell'attacco. Prova a supplire con Felipe Caicedo, ecuadoriano acquistato quasi per caso e gran collezionista di panchine.

FIORENTINA-CAGLIARI

(domenica ore 15, arbitro Valeri di Roma)

Il Cagliari ha scritto il proprio destino (negativo) un passo dopo l'altro nel girone di ritorno, scivolando fino al terz'ultimo posto. La fine sembra segnata, visto che dopo la Fiorentina ci sarà l'Atalanta, due dirette rivali per l'Europa. In casa rossoblù hanno sempre grandi progetti (vedi lo stadio), guardando troppo lontano non si sono accorti di quanto stava già capitando.

TORINO-SPAL

(domenica ore 15, arbitro Mariani di Aprilia)

Mazzarri cerca di dare motivazioni al Torino: complicato farlo in un campionato dove raramente i granata le hanno evidenziate. Ne ha sicuramente di più la Spal, che non ha fallito contro le retrocesse Verona e Spal. Ora il traguardo salvezza è dietro l'angolo.

VERONA-UDINESE

(domenica ore 15, arbitro Calvarese di Teramo)

Ultima vittoria, il 28 gennaio. Poi, per l'Udinese, un punto in tredici partite. L'avvento di Tudor ha portato un pareggio a Benevento (avessi detto) e lo 0-4 in casa con l'Inter, per una classifica sempre imbarazzante. Il Verona è già retrocesso, ma è meglio non regalarsi illusioni.

ATALANTA-MILAN

(domenica ore 18, arbitro Guida di Torre Annunziata)

La finale di Coppa Italia ha risollevato antichi quesiti in casa Milan, tra fragilità di un gruppo mal assortito (a cominciare dall'attacco) e scelte tattiche di Gattuso. Il simbolo è diventato, suo malgrado, Gigio Donnarumma. In un solo colpo ha proposto errori che aveva disseminato qua e là in stagione, al punto che un eventuale addio oggi non viene più visto come un problema. L'Atalanta sta bene e cerca, come il Milan, punti Europa League. Per i rossoneri sarà durissima.

ROMA-JUVENTUS

(domenica ore 20.45, arbitro Tagliavento di Terni)

Dopo la Coppa Italia, manca solo l'aritmetica per centrare l'accoppiata con lo scudetto per il quarto anno consecutivo. La Juventus in Italia ha rivali solo quando si distrae per prima, Allegri non regalerà spettacolo ma preferisce la concretezza. Sembrerà assurdo, ma ci sono ancora tanti tifosi cui il tecnico non va giù e questo potrebbe essere alla base (se ci sarà) di un eventuale addio. Arbitra Tagliavento, quello del labiale “rubato” con Allegri nel post Inter-Juventus e alla base delle certezze complottare dei social. Aspettiamo una seconda puntata.

SAMPDORIA-NAPOLI

(domenica ore 20.45, arbitro Gavillucci di Latina)

A proposito di complotti, De Laurentiis ha accusato il Var di avergli portato via 8 punti e di aver negato lo scudetto al Napoli. Nessuna sorpresa: In Italia siamo bravissimi a imputare agli altri le nostre colpe. Come se fossero stati gli arbitri ad acquistare – via via – Mario Rui, Milic, Machach e Ounas come alternative o a ricevere un no in faccia da Verdi o dal Sassuolo per Politano a gennaio. La realtà è che la squadra di Sarri è arrivata al momento decisivo con il fiato corto, a differenza della Juventus.

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