Astori è morto per bradiaritmia: ecco di cosa si tratta
L'autopsia sul capitano della Fiorentina ribadisce il decesso per cause naturali. La bradiaritmia consiste nel rallentamento del battito cardiaco fino all'arresto
Quella di Davide Astori è stata una “morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare”. È quanto si evince dall’autopsia eseguita da Gaetano Thiene, direttore del Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova, e da Carlo Moreschi, anatomopatologo e professore di Medicina legale all’Università di Udine.
Cos'è la bradiaritmia
Quando si parla di bradiaritmia, si intende la diminuzione della frequenza delle pulsazioni del cuore. In altre parole, semplificando molto, il cuore rallenta fino all’arresto.
In quanto a prevenzione, dal sito dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, si apprende che “le bradiaritmie sono prevalentemente l'espressione di un invecchiamento del ‘sistema elettrico’ del nostro cuore, per tale motivo non esistono programmi di prevenzione particolari. È tuttavia necessario effettuare una valutazione aritmologica qualora ci fosse una certa familiarità per difetti del battito cardiaco o fosse nota una preesistente condizione di bradicardia”. Davide Astori aveva appena 31 anni e ha fatto il calciatore ad alti livelli sin da giovanissimo: in praticamente vent’anni di carriera le frequenti visite mediche non avevano mai segnalato particolari anomalie o disfunzioni cardiache.
Antonio De Nicolo, il procuratore capo di Udine dove Astori è morto nella notte tra sabato 3 e domenica 4 marzo, ha spiegato che i consulenti “dovranno attendere l’esito degli esami istologici per pronunciarsi definitivamente. Hanno chiesto 60 giorni di tempo per depositare il loro elaborato. E da quel momento avremo un quadro completo”. Lo stesso De Nicolo, in ogni caso, ha ribadito che “non sembrerebbe trattarsi di cause esterne diverse da quelle di una morte naturale”.
La morte del capitano della Fiorentina si sarebbe verificata instantaneamente, a quanto pare senza alcun sintomo. A lasciare perplessi è la presenza di una bradiaritmia in un atleta così giovane. Ma Patrizio Mazzone, cardiologo dell’unità di Aritmologia ed elettrofisiologia cardiaca all’ospedale San Raffaele di Milano, spiega: “Nei soggetti giovani le bradiaritmie sono un fenomeno eccezionale, generalmente causate da patologie organiche o genetiche non sempre intercettate. Quando il cuore rallenta possono verificarsi pause di alcuni secondi, e poi riprende il battito, oppure il cuore rallenta fino a fermarsi”.
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