Ansa. 

l'uomo, il nuovo perseguitato

Altro che sostituzione etnica, qui è in gioco la vita o la morte dell'umanità

Nicola Mirenzi

In materia di incubi moderni, l’Italia è diventata inspiegabilmente noiosa, un paese sottosviluppato dal punto di vista dell’immaginazione. E mentre il ministro Lollobrigida e l'onorevole Andrea Crippa pensano ancora ai migranti, in giro per il mondo avanza il terrore di una sostituzione definitiva: il “grand remplacement” della specie umana

In materia di incubi moderni, l’Italia è diventata inspiegabilmente noiosa, un paese sottosviluppato dal punto di vista dell’immaginazione. Temiamo ancora la “sostituzione etnica”, mentre in giro per il mondo avanza il terrore di una sostituzione definitiva: la sostituzione della specie, il “grand remplacement” dell’uomo. Altro che neri che spazzano via i bianchi, l’Africa che invade l’Europa, qua rischiamo tutti di lasciarci la pelle: ricchi e poveri, tifosi del green e amanti della CO2, noi e loro. 

Ministro Lollobrigida, onorevole Andrea Crippa: abbiamo bisogno di sognare nuove Apocalissi. L’immigrazione ha stufato. Nessuno sa più cosa dire, né cosa fare di nuovo. Invece, altri allarmi incombono. Vostri amici sovranisti già li annusano. “La grande sostituzione che vedo arrivare non è quella dei cristiani da parte degli arabo-musulmani”, ha detto Éric Zemmour, candidato alla presidenza francese, a destra di Marine Le Pen. “E’ soprattutto quella dell’uomo da parte dei transumani” (gli uomini – macchina che si stanno progettando nella Silicon Valley). 

Proprio a questo tema il filosofo Michel Onfray ha dedicato l’ultimo numero della sua rivista, Front Populaire, il più alto prodotto intellettuale del sovran-populismo europeo. Leggerla è un viaggio nella civiltà tecnologica del presente e del futuro con gli occhi di un letterato che non parla inglese, al quale tutto appare, dunque, spaventosissimo. Ci si imbatte in eserciti di barbari che scorrazzano ai confini dell’umanità armati di intelligenza artificiale, neuroscienziati che brandiscono impianti cerebrali, mondi virtuali, rivoluzioni cibernetiche. Scrive Onfray, aggrappandosi disperatamente al ciglio del burrone: “Se l’umanità non farà nulla per evitare la propria morte, morirà”.

Noi contiamo ogni giorno i barconi che approdano a Lampedusa, mentre, con le proprie navicelle spaziali, Elon Musk sta progettando – racconta Onfray – “l’ultima emigrazione”. L’esodo su uno dei trecento milioni di pianeti della via lattea, adatti – secondo la Nasa – a ospitare la vita. “L’homo sapiens diventerà un homo galacticus”, scrive Onfray. Tutti migreremo dalla Terra allo Spazio, pronti ad affrontare le sevizie di lager interstellari e a vedercela in orbita con blocchi aero-navali. A meno che non si resista all’avanzamento tecnologico. Come ieri si è resistito valorosamente all’assalto della carne sintetica. 

Quando l’uomo rischia di essere cancellato, ci si può limitare a difendere il made in Italy? Le frontiere della politica identitaria stanno lasciando il fortino della nazione per richiudersi a protezione dell’essere umano. E’ l’uomo, infatti, il nuovo perseguitato. Un tempo al centro del mondo, misura di tutte le cose, oggi è circondato. I sovranisti più moderni lo descrivono braccato, in pericolo, come se molti lo volessero morto. Nel suo piccolo, l’ha intuito anche il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Il 22 ottobre andrà al voto per la rielezione, e, in campagna elettorale, sta puntando tutto su un’alternativa radicale: o l’uomo o l’orso. 
In una strepitosa conferenza stampa, domenica, ha spiegato che quando l’orsa JJ4 ha ucciso Andrea Papi in Val di Sole, i media nazionali hanno disumanizzato il povero Andrea degradandolo a banale “runner”, per nascondere meglio – dice – la posta in gioco della battaglia: chi sta con l’uomo, chi sta con l’animale. Fugatti se la vedrà con Francesco Valduga, un medico pacato, che non crede che per difendere le persone sia necessario dichiararle specie in via d’estinzione. Avesse avuto davanti un animalista duro e puro, avrebbe già vinto: quasi il sessanta per cento delle persone in Trentino pensa che l’uomo sia veramente minacciato.

 

Nuovi terrori esistenziali si stanno infatti diffondendo. Timori che riguardano la vita e la morte dell’umanità. E’ la specie che viene proclamata in pericolo, non più solo l’etnia. E visto che non si può più fare a meno della paura, cari sovranisti, fateci almeno fare degli incubi all’altezza dei tempi. 

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