Un frame del video pubblicato da @NextLevelLexuss

le relazioni e i social

Cenerentola oggi piange su TikTok

Valeria Montebello

Lexus non ha perso la scarpetta: gliele ha rubate tutt’e due Josh dopo una notte di sesso. L'appuntamento finito male diventa virale. Storie di ragazze e ragazzi che si lamentano di come vengono approcciati, trattati e scaricati. Con caccia al maschio tossico

Il principe recupera la scarpa che Cenerentola perde al ballo e fa il giro di tutto il regno per trovare il piede giusto, rimetterle la scarpetta di cristallo e sposarla. 

Josh, dopo aver matchato Lexus su Tinder e averci fatto sesso, ruba le sue scarpette da 1.000 dollari e scappa.

La prima è la storia che Lexus ha visto più e più volte da piccola. La seconda è la storia che ha vissuto qualche giorno fa. 

Una delle differenze che si può notare sta nelle scarpe. 
Da una parte scarpette di cristallo luccicanti forgiate da una fata vestita di blu con una bacchetta magica. Dall’altra le scarpe di Lexus, invece, sono delle Tabi di Margiela, delle Mary Jane nere monacali che riconoscono e apprezzano solo gli addetti ai lavori del mondo della moda. Lexus dice in uno dei suoi video che ha anche gli stivaletti di Margiela, possiamo definirla una fan. Lexus e Josh sono legati dall’essere fan di Margiela e dall’amare la moda più di tutto il resto. Questa è stata la loro scintilla.  

Si sono visti per le strade di Soho, hanno fatto lo scanner l’uno all’outfit dell’altra e si sono piaciuti. Tornati a casa si sono accorti di essersi matchati prima su Tinder. Dopo uno scambio in chat come se ne hanno tanti hanno deciso di prendere qualcosa da bere insieme
Hanno bevuto, chiacchierato principalmente di moda (evidentemente una red flag) e poi, sempre quella notte, hanno fatto sesso. E l’hanno rifatto di mattina. Questo è un particolare che Lexus ha tenuto a far sapere al mondo, il fatto che sia successo ben due volte. 

Lexus di solito fa video su scarpe, moda, e sulle sue creazioni all’uncinetto che vende su Depop. Pochi follower, pochi like. Quella mattina, sul suo account di TikTok, appare un video molto diverso. Un revenge date video che si posta per vendicarsi di un appuntamento andato male
Ha fatto quello che farebbe qualsiasi persona che si rispetti nel 2023: non lamentarsi con le amiche o con lo psicologo, ma raccontare i dettagli della propria vita privata al pubblico di TikTok. 
Magari diventa virale, magari ci fanno un film, magari, visto che non c’è nessun principe che farà il giro del regno per riportarmele, mi riprenderò le mie scarpette come atto femminista. 

Primo piano, faccia sconvolta della persona che proprio non ci può credere che sia successo proprio a lei. Lo capiamo subito, Lexus è una vittima. Spiega che un ragazzo “carino” con cui ha trascorso del tempo le ha rubato le pregiate scarpe Maison Margiela, un regalo di compleanno di suo padre. Dietro di lei, mentre parla, appare lo screen del profilo del ragazzo: si legge nome, età, foto e interessi (ovviamente MODA). 

La ragazza racconta che prima di andarsene da casa sua quella mattina, Josh le ha chiesto di darle il telefono per mettere su una playlist di Spotify che le sarebbe potuta piacere. Lei glielo dà senza pensarci troppo. Lui dice di non averla trovata, peccato. Le ridà il telefono, si salutano, prende e se ne va. Non un lieto fine, non una tragedia, un finale banale come se ne vedono molti. 

Lexus torna nel suo mondo, si mette a fare le cose che fa tutti i giorni, fa una doccia e una maschera viso all’aloe, scrolla i suoi profili social, risponde a qualche messaggio, beve del matcha latte, lavora un po’.  
A un certo punto, però, sente che c’è qualcosa che non va. Da quando Josh è andato via quella mattina sente un vuoto. Non sa cos’è che le manca, non è lui che le ha rubato il cuore, non è nemmeno la sua dignità che l’ha abbandonata per sempre, no, sono le sue Tabi. 
Guarda la libreria piena di scarpe, della quale deve essere particolarmente fiera visto che è uno dei soggetti più inquadrati nei suoi video, e c’è un buco. Le scarpe sono scomparse. “Ho guardato in alto e in basso, ho guardato sotto il letto, ho guardato dentro la mia valigia, ho guardato nel mio armadio, non riesco a trovarle da nessuna parte”, dice preoccupata nel video di TikTok. 

Ma non può accusare subito Josh, non può dire che un uomo di colore magari appartenete alla classe operaia ha rubato le scarpe di una figlia di papà, non è molto progressista. 
Se fosse davvero così tutti le darebbero contro sui social, direbbero che ha fatto bene a rubargliele! Ha rubato ai ricchi per dare ai poveri! Eroe! 
Invece no. Purtroppo Josh non è povero. E’ un hypebeast con piercing al naso e salopette della Carhartt (altra red flag), brand che prima indossava chi faticava nei cantieri e ora va di moda fra gli hipster che con le mani hanno solo ticchettato qualche parola sconnessa su una tastiera. 

Lexus vuole mandargli un messaggio per chiedergli se avesse inavvertitamente preso le sue Tabi. Non trova più il suo numero. Nemmeno la chat su Tinder. Niente. Tutto cancellato. 
Probabilmente lo ha fatto con la scusa della playlist tenera da farle sentire. 
E sempre probabilmente questo ragazzo si è infilato le scarpe nei pantaloni cargo ed è uscito dall’appartamento cercando di nasconderle assumendo pose ridicole. 

Lexus non può accettare tutto questo. E’ troppo. Va bene, il principe non esiste e nessuno lo vuole più ma essere derubata no. Non può accettare l’idea che Josh abbia fatto sesso con lei ben due volte solo per rubarle le Tabi. 
E’ facile accettare che una donna esca con uomo per avere delle cose materiali da lui. E’ ancora difficile accettare che lo faccia un uomo. Quindi Lexus gira il video. Diventa virale. E tutta la comunità di donne arrabbiate con gli uomini, come topolini nelle favole, iniziano ad aiutarla a cercare le sue Tabi. E a stanare il ladro di scarpette. Una stalker sola non può niente ma milioni di stalker unite possono tutto. 

“La mia amica esce con lui da mesi e le ha appena regalato un paio di Tabi!!!!!”, le scrive uno dei topolini dopo poco. Josh non solo è un ladro ma anche un traditore. L’indignazione sale alle stelle. 
Ha tradito la ragazza poi ha rubato le Tabi all’amante per darle alla fidanzata e chiudere il circolo karmico. Hanno la prova: una foto postata dalla ragazza ufficiale con le Tabi di Lexus ai piedi. 
Ora oltre ad avere in comune il numero di scarpe hanno in comune anche lo stesso ceppo di Hpv. 
L’unica cosa da fare è portare in salvo le scarpe e punire Josh con milioni di messaggi minatori tanto che il ragazzo ha dovuto chiudere i suoi profili social. 

Josh gliele ha riportate in metro dopo essersi scusato. Lei si è fatta filmare mentre è avvenuta la riconsegna per postare il video e definirlo “mostro”. Aggiungendo un altro video dove, finalmente a casa, sventola un fascio di salvia e palo santo per scacciare i demoni dalle sue scarpe e riporle sulla sua libreria scarpiera. Josh è andato su tutti i giornali rinominato come “il ladro di Tabi” e Lexus ha di nuovo le sue scarpette. 

Non è la prima volta che un date finito male diventa virale su TikTok per poi finire su giornali, tv, chiacchiere al bar. Esiste il tag “Tinder Horror Stories” che le raccoglie tutte. Un enorme scroll di storie dove ragazze e ragazzi si lamentano di come vengono approcciati, trattati, scaricati. Una lamentazione continua e anche geolocalizzata: ci sono le horror stories che arrivano da Londra che sono diverse da quelle di New York o da quelle di Roma Est. Chi si lamenta di essere stata invitata a cena e di aver dovuto pagare, chi mentre si passa la piastra ai capelli dichiara di essere stata drogata e di essersi svegliata con lividi blu. 

Le ragazze per prepararsi a uscire con qualcuno devono investigare e munirsi di telecamere nascoste. Una con il passamontagna passa il suo tempo a scovare profili fake o profili di ragazzi fidanzati sulle dating app. Salva la foto, la mette su Pinterest e cerca immagini simili, poi trova quella giusta, legge tutti i commenti e trova il profilo vero. Cosa bisogna imparare per navigare negli orrori del sesso contemporaneo. 
Ricerche incrociate, app da scaricare che possono aiutarti nella ricerca, ore e ore perse a cercare la verità invece che a farsi fare un massaggio rilassante.  
La morale è: se stai vivendo un bel momento in riva al mare non te lo godere troppo perché ce ne sarà un altro molto brutto dove ti ammazzeranno e ti taglieranno a pezzettini.  

Di queste storie non tutte si trasformano in casi mediatici, la maggior parte resta lì e contribuisce solo a far diventare questo lamento un’enorme nuvola nera piena di lacrimoni. E a far sembrare tutti molto deboli, fragili, malaticci. Tutti delle vittime. 
Vittime di un furto ci sta. Ma anche vittime di un conto non pagato o di essere stata bloccata dopo un appuntamento, ci sta un po’ meno. 

Come era successo a Caleb che ha subito una vera e propria gogna mediatica per aver scaricato una serie di ragazze senza averglielo detto davanti a un bicchiere di acqua tonica ma semplicemente bloccandole. Una dopo l’altra. 
Kate Glavan ha postato un video dove si lamentava di essere stata ghostata da Caleb, un ragazzo conosciuto su un’app di dating che si chiama Hinge. Dopo il video è successa una cosa strana fra i suoi commenti: molte altre donne hanno risposto “Chi? West Elm Caleb?”. 
Un gruppo di donne di New York si sono rese conto di essere state scaricate dallo stesso designer baffuto. La rabbia si è riversata su Twitter, poi su testate internazionali e siti di ogni tipo, che hanno pubblicato il nome completo del ragazzo. Il caso di Caleb è l’upgrade dei video true crime su TikTok: una vera e propria caccia alle streghe dove la strega è un maschio bianco eterosessuale. 

La lista dei crimini di Caleb è lunga. Scompare senza congedarsi con un messaggio pieno di emoji. Ha inviato ad almeno una persona una foto del suo pene non richiesta. Ha riciclato la stessa playlist di Spotify e ha detto a tutte di averla creata “apposta per te”. La musica fa da colonna sonora a queste storie dell’orrore di appuntamenti andati male, Spotify e le sue playlist compaiono in molti dei racconti. 

Ormai ogni città ha il suo Caleb e ogni Caleb deve essere smascherato. C’è perfino un documento in circolazione intitolato “DC Safe Dating Directory”, una serie di storie brevi di uomini che si comportano proprio come lui. Matchano su un’app di dating, le invitano e le portano al ristorante, decidono di fare sesso con loro e poi le abbandonano. Ma queste ragazze non hanno a loro volta matchato, invitato, non sono andate a cena e non hanno fatto sesso con questi ragazzi la prima sera senza sapere niente di loro? Caleb ha ricevuto una valanga d’insulti per essere stato un maschio etero che non vuole impegnarsi a New York, ma davvero tutto il mondo doveva conoscere le sue abitudini sessuali e sentimentali?  

Sia con Kate che con Lexus è iniziato tutto come un momento di condivisione di una frustrazione sui social, è proseguito come una lotta di emancipazione femminile di tiktoker che si prendono cura l’una dell’altra, e si è trasformato in qualcosa di sinistro. In una caccia al maschio tossico. 
Fra tutte le cose di cui sono stati accusati Josh e Caleb, il crimine più grave che hanno commesso, forse, è essere usciti con una serie sterminata di tiktoker. 

Come mai Lexus pensa che sia così strano e impossibile essere derubata da uno appena conosciuto su un’app di dating che hai invitato a casa dopo averci parlato tre ore di jeans a vita bassa?
Come mai Kate pensa che sia così strano essere scaricata male da uno appena conosciuto su un’app di dating? Perché è così difficile immaginare di essere cestinate, di essere derubate, umiliate, usate? Perché capita sempre agli altri, non a noi, principesse millennial in attesa del match perfetto. 

Cenerentola avrà pure trasformato generazioni di donne in inguaribili romantiche ma, dall’altra, guardare queste storie dell’orrore su TikTok sta trasformando a sua volta una generazione di ragazze in maniache del controllo pronte a catalogare chiunque con il manuale della stalker in una mano e quello dei comportamenti tossici nell’altra.

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