Photo by Jordan Strauss/Invision/AP, File

Elogio di Jennifer Aniston e del suo green pass di buonsenso

Claudio Cerasa

I veri “friends” difendono la salute e la libertà di tutti contro il Covid

Jennifer Aniston è una formidabile attrice americana divenuta famosa nel 1994 ai tempi di “Friends”, magnifica sit-com televisiva nella quale interpretava il ruolo della mitica Rachel Green, e negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per una ragione che non ha a che fare con il cinema e la televisione ma che ha a che fare con la parola che l’ha resa celebre in tutto il mondo: amici, friends. Jennifer Aniston, sfidando le pulsioni minoritarie ma fastidiose del trollista collettivo, ha rilasciato un’intervista tosta e sincera sul tema dei vaccini e ha detto quello che negli ultimi tempi ciascuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita: usare il green pass del buonsenso e della tolleranza per decidere quali amici continuare a frequentare.

 

Nulla di snobistico, nulla di saccente, nulla di arrogante e nulla di illiberale. Solo una semplice ed evidente presa d’atto che il Covid, come ha scritto intelligentemente la giornalista Manuela Perrone, lascia dietro di sé non solo un numero impressionate di morti ma anche una lunga scia di amicizie finite: persone che per ciascuno di noi si sono scoperte incompatibili con alcuni valori cosiddetti non negoziabili, come la libertà e come la responsabilità. Nulla di retorico, nulla di enfatico, nulla di pomposo, solo pura prassi, solo puro istinto, solo puro spirito di sopravvivenza. “C’è ancora – ha detto due giorni fa Jennifer Aniston – un folto gruppo di persone che si dichiara No vax o che semplicemente non ascolta i fatti. E’ un vero peccato. Ho perso alcune persone nella mia routine settimanale che si sono rifiutate di vaccinarsi o non hanno rivelato se erano vaccinate o meno”.

 

Jennifer Aniston lo ha fatto dopo aver già rivolto negli ultimi mesi accorati appelli dalla sua pagina Instagram (37,7 milioni di follower) per indossare “la stramaledetta mascherina”, per farla indossare “a chi vi circonda”, per ricordare che “indossare una mascherina è meglio di far chiudere i negozi, di far perdere posti di lavoro”, arrivando a mostrare sui suoi social le foto di un suo giovane amico intubato a causa del Covid, “lui è Kevin, era perfettamente sano, non dobbiamo abbassare la guardia e questa è realtà: mettete la mascherina, fatelo per la vostra famiglia e fatelo per voi stessi”, e il suo appello alla responsabilità non è solo un tentativo di sfidare la stagione delle bolle ma è un tentativo di fare quello che ciascuno di noi sta facendo ormai da mesi, dai tempi delle nostre quarantene, dai tempi dei nostri isolamenti fiduciari, dai tempi delle nostre mascherine, persino dai tempi dei nostri download di Immuni, anche a costo di indispettire gli amici di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni.

 

Un tentativo semplice: dimostrare di essere cittadini non irresponsabili desiderosi di combattere tutti insieme il virus e non le regole che ci permettono di governarlo. Perché, sì, la vaccinazione è un gesto di responsabilità, è un gesto di protezione individuale, è un gesto che protegge ciascuno di noi dalle forme gravi del Covid, è un gesto che ostacola il contagio, è un gesto che rende più sicura la nostra comunità (e basta guardare la nostra copertina di oggi per capire perché). Ma è anche qualcosa di più. E’ un qualcosa che permette di sentirci parte di un unico e poderoso sforzo collettivo ed è un qualcosa che ci permette di capire anche chi è riuscito a far tesoro dei mesi drammatici che ci portiamo tutti sulle spalle e chi invece di fronte alla tragedia della pandemia ha scelto di fischiettare, di fottersene, di fare il furbetto e di ragionare pensando che le decisioni individuali possano essere considerate universalmente accettabili anche se queste costituiscono una minaccia per la libertà degli altri.

 

Non è così, non può essere così, e Jennifer Aniston è lì a ricordare a ciascuno di noi che contro la pandemia ci vuole naturalmente l’impegno dello stato, ci vuole naturalmente l’impegno dei privati, ma ci vuole anche l’impegno di ciascuno di noi, della maggioranza silenziosa, per ricordare che la pandemia più grave oggi è quella dei non vaccinati e che per combattere questa pandemia oggi occorre sfidare gli irresponsabili con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, anche a costo di mettere in discussione ciò che abbiamo di più caro, come le nostre amicizie. Viva Jennifer Aniston e viva la sua battaglia contro gli impostori e i finti difensori della libertà.

 

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.