Tutte di corsa dal parrucchiere, ansiose di rimettere in sesto la nostra identità
Non solo doppie punte, non solo frivolezza
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Il destino sospeso di barba e capelli, tra sicurezza e botteghe da non abbandonare
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Ti sei lavata bene le mani?
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CoronaDating
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Il latte rovesciato, la spazzola lanciata, e l'inizio di una personale fase due
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Angoscia da influencer
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Basta poco per rialzare quelle saracinesche
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Non avrai il mio shampoo
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A Roma estetiste e parrucchieri riaprono pieni e in sicurezza
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Perché nel post Covid la comunicazione riparte dal barbiere di Mattarella
I signori si sono sistemati per primi, e per forza. Le signore non ancora, non tutte, ché per una seduta per bene in un salone per bene ci vogliono due ore almeno, e adesso con mascherine e altri guai di mezzo forse anche tre. Attendiamo trepidanti il nostro appuntamento, il più importante, il lock up della fase non correre papà la mamma è morta già sull’autostrada, e intanto ci deliziamo con altrui autoscatti, selfie, clippini, resoconti commossi di chi s’è vidimato per la vita nuova. Il mondo salvato dai parrucchieri è la prima cosa bella di quest’anticipo del grande Boh verso il quale speditamente avanziamo, ed è tanto commovente che a nessuno saltino i nervi, che a nessuno venga da sputare sentenze, che nessuno rimproveri la frivolezza e ricordi che ci sono cose più importanti.
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