
Proteste dei parrucchieri per le strade di Lansing, Michigan (foto LaPresse)
Tutte di corsa dal parrucchiere, ansiose di rimettere in sesto la nostra identità
Non solo doppie punte, non solo frivolezza
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Il destino sospeso di barba e capelli, tra sicurezza e botteghe da non abbandonare
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Ti sei lavata bene le mani?
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CoronaDating
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Il latte rovesciato, la spazzola lanciata, e l'inizio di una personale fase due
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Angoscia da influencer
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Basta poco per rialzare quelle saracinesche
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Non avrai il mio shampoo
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A Roma estetiste e parrucchieri riaprono pieni e in sicurezza
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I signori si sono sistemati per primi, e per forza. Le signore non ancora, non tutte, ché per una seduta per bene in un salone per bene ci vogliono due ore almeno, e adesso con mascherine e altri guai di mezzo forse anche tre. Attendiamo trepidanti il nostro appuntamento, il più importante, il lock up della fase non correre papà la mamma è morta già sull’autostrada, e intanto ci deliziamo con altrui autoscatti, selfie, clippini, resoconti commossi di chi s’è vidimato per la vita nuova. Il mondo salvato dai parrucchieri è la prima cosa bella di quest’anticipo del grande Boh verso il quale speditamente avanziamo, ed è tanto commovente che a nessuno saltino i nervi, che a nessuno venga da sputare sentenze, che nessuno rimproveri la frivolezza e ricordi che ci sono cose più importanti.
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