James Murdoch con la moglie Kathryn (foto LaPresse)

Figli progressisti, episodio sui Murdoch. James, la moglie, papà e gli incendi

Cristina Marconi

Accuse a Rupert per lo scetticismo sull’ambiente

Londra. La plateale ribellione di figli progressisti o presunti tali contro parenti un po’ retrivi pare una delle tendenze già discernibili di questo 2020. A essere precisi, la questione riguarda per ora i minori nelle famose coppie di fratelli della scena internazionale, con mogli “opinionated”, ma l’anno è appena iniziato e c’è tempo per ulteriori evoluzioni. Prendiamo l’esempio di James Murdoch, che mercoledì ha emesso insieme alla consorte Kathryn un comunicato per denunciare il “continuo negare” il ruolo del cambiamento climatico nel racconto dei devastanti incendi australiani da parte dei media del padre Rupert. Con mossa del tutto irrituale – non capita spesso che qualcuno se la prenda con una società di cui è tra i dirigenti, ma pure questo è molto 2020 – un portavoce di Murdoch Jr ha ricordato come le opinioni della coppia sul clima siano “radicate” e come la loro “frustrazione sia cosa nota”, ma ha aggiunto anche che Kathryn e James sono “particolarmente delusi” che i giornali di casa continuino a negare il problema “nonostante l’evidente prova del contrario” degli ultimi mesi.

 

Il board di News Corp ancora non ha discusso dell’attacco di James, che si unisce al coro di critiche piovute addosso ai media Murdoch per il modo in cui hanno seguito gli incendi australiani, spesso, secondo i critici, appoggiando pienamente la linea del governo di centrodestra di Scott Morrison e difendendolo dalle manifestazioni con toni accesi, definendo ad esempio “zotici” i contestatori del South Wales su Sky News. Il rapporto tra l’ottantottenne Squalo e le questioni ambientali è da tempo oggetto di controversie, tanto che nel 2015, in un tweet, aveva precisato di essere uno “scettico sul cambiamento climatico, ma non un negazionista”, lamentandosi di come “i pessimisti vengano sempre visti come saggi”. Anche a dicembre, all’assemblea generale di News Corp, che ha 140 pubblicazioni e dà lavoro a tremila giornalisti in Australia, aveva detto che “non ci sono negazionisti del cambiamento climatico in giro” sui suoi media, salvo poi ospitare il giorno dopo su The Australian, che tabloid non è, il pezzo di un geologo secondo cui l’inquinamento peggiore in occidente è quello “delle menti sul ruolo del diossido di carbonio”. Poi, come sempre sui quotidiani di casa Murdoch, si trova di tutto, anche i pezzi sugli allarmi degli scienziati più accreditati a parlare del tema, ma quello che non manca mai sono gli articoli allarmistici e molto aggressivi, come quello del 25 novembre sull’Herald Sun in cui l’autore, il commentatore-star Andrew Bolt, una specie di Laura Ingraham dell’Australia con programma su Sky, scrive: “Ammettiamo che uno sia stupido abbastanza da pensare che il riscaldamento globale stia causando roghi peggiori in giro per il mondo”, prima di far presente che anche se così fosse non sarebbe certo alla portata degli uomini, ma solo di dio di riparare le cose.

 

Con gli incendi, però, qualcosa sembra essere cambiato e tutto questo, da elemento colorito del panorama mediatico di qualunque paese, si sta trasformando agli occhi dell’opinione pubblica in qualcosa di pericoloso. Secondo il New York Times, in un lungo articolo dell’8 gennaio firmato da Damian Cove, “i critici vedono uno sforzo instancabile portato avanti dal colosso editoriale per fare quello che ha fatto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ossia addossare le colpe alla sinistra, proteggere i leader conservatori e distogliere l’attenzione dal cambiamento climatico”. I giornali di Murdoch hanno additato i presunti piromani o fumatori irresponsabili come veri colpevoli degli incendi, che però secondo gli scienziati sono diventati sempre più pericolosi per la siccità, al di là di cosa o di chi li appicca. Inoltre per The Australian le fiamme non sono peggiori rispetto al passato e la politica migliore per contenerle sono gli incendi mirati, quelli che eliminando la vegetazione intorno alle aree abitate permette di fatto di non far arrivare il fuoco alle case. Anche i verdi sono d’accordo sull’utilità di questa tecnica, ma l’opinione pubblica non lo sa, perché leggendo i giornali di Murdoch ne riceve una versione caricaturale. Insomma, James e la “centrista radicale” Kathryn, fan di Al Gore e ambientalisti della prima ora, hanno deciso di opporsi, proponendosi al tempo stesso come voce liberale all’interno di una famiglia guidata da qualcuno di molto, molto anziano, che prima o poi dovrà farsi da parte. E anche se la corona andrà al fedele Lachlan, potrebbe essere utile far sapere che c’è qualcuno di contrario alla deriva del mondo che il padre ha contribuito tanto a plasmare, così, in caso servisse.

Di più su questi argomenti: