Il lato oscuro di Grillo Nel 2012 è stato il “suocero iraniano”, nel 1996 fu la marmitta di Cesare Romiti. Allora toccò a Enrico Deaglio sull’Unità denunciare le allucinazioni ideologiche di Beppe Grillo: “Fa parte dell’antisemitismo di base, quello da bar, da barzelletta, che è la base di quello politico, ridicolizzare l’Olocausto”, scrisse Deaglio. Il motivo? Il paragone del futuro fondatore del Movimento 5 stelle fra il regista dello sterminio degli ebrei, Adolf Eichmann, e il presidente della maggiore fabbrica italiana di automobili. “Chi è il serial killer”, arringò Grillo dal palcoscenico. 10 MAR 2013
Hezbollah ringrazia Non è servita finora l’esortazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a trarre “le necessarie conclusioni” e aggiungere Hezbollah alla lista nera delle organizzazioni terroristiche. Non è servita neppure la richiesta di John Brennan, alto consigliere del presidente Obama per l’anti terrorismo e prossimo capo della Cia, ad “agire attivamente per scoperchiare la struttura di Hezbollah e smantellare i meccanismi finanziari e le reti operative del gruppo, per prevenire altri futuri attentati”. Redazione 16 FEB 2013
Conseguenze dello strike Israele si prepara al dopo Assad con una buffer zone e una nuova mappa “Per il governo di Benjamin Netanyahu la caduta della leadership alawita in Siria sarebbe un colpo durissimo all’influenza iraniana nel Levante e al suo alleato in Libano, Hezbollah. Se la Siria si disintegrerà, Israele proteggerà i suoi interessi strategici”, dice al Foglio Yossi Alpher, ex consulente del ministro della Difesa Ehud Barak, che ha alle spalle anche molti anni nel Mossad. Domenica Barak ha per la prima volta lasciato intendere che il governo di Gerusalemme ha fatto lo strike militare in territorio siriano per neutralizzare la possibilità che le armi chimiche fossero trasferite a Hezbollah. 05 FEB 2013
Israeliani e palestinesi non si vedono più. Hai voglia a riconoscersi In linea d’aria la Striscia di Gaza dista da Tel Aviv settantuno chilometri, la stessa distanza che c’è tra Roma e Latina, cinque chilometri in più rispetto al viaggio in autostrada tra Milano e Piacenza. Senza traffico, dal sud di Tel Aviv si raggiunge il confine settentrionale di Gaza in meno di quaranta minuti d’automobile. Ma per i giovani di Tel Aviv la vita dei loro coetanei palestinesi, che abitano a pochi chilometri dai sobborghi meridionali della loro città, è un mistero. Rolla Scolari 23 GEN 2013
Il grande oriente d’Israele Naftali Bennett, il milionario figlio di ebrei liberal di San Francisco, è il nuovo asso piglia tutto della politica israeliana. L’ultimo sondaggio di ieri dà il suo partito di destra Focolare ebraico al secondo posto, incalzando persino il Labour (un tempo i partitini nazionalisti erano confinati a due-tre seggi). Il premier, Benjamin Netanyahu, è in grande agitazione. E per tamponare la perdita di voti, “Bibi” ha appena compiuto una visita senza precedenti in una delle colonie più isolate nel cuore della Cisgiordania, Rechalim, che prende il nome da una donna israeliana uccisa dai terroristi nel 1991. Netanyahu non si era mai spinto tanto a est. 11 GEN 2013
Le scelte dell’America La Cia di Obama riparte dall’uomo dei droni e della guerra giusta La costruzione del nuovo team della sicurezza nazionale di Barack Obama è un gioco di bilance e compensazioni, un calcolo che raffredda le scelte più controverse con nomi convenzionali pescati nello stagno dell’establishment. Niente di più obamiano. Ieri il presidente ha promosso il superconsigliere per la sicurezza, John Brennan, a capo della Cia – posto lasciato vacante dopo la cacciata, per ragioni esclusivamente private, del generale David Petraeus – e ha formalizzato la nomina dell’ex senatore repubblicano Chuck Hagel al vertice del Pentagono. 07 GEN 2013
Chi difenderà Israele? Dietro le quinte nel Pentagono di Tel Aviv Sul tavolo del prossimo “Mar Bitachon”, il ministro della Difesa che guida il Kirya, il Pentagono di Tel Aviv, ci saranno due grandi dossier da gestire: l’uranio di Qom, il bunker atomico in cui l’Iran fabbrica la bomba nucleare, e lo spettro di una nuova offensiva violenta palestinese. Due giorni fa l’ex premier Ehud Olmert ha scandito: “Siamo sull’orlo di una Terza intifada”. 07 GEN 2013
Il rebus Arafat Con Yasser Arafat i conti non tornano mai. Non tornavano da vivo, figuriamoci da morto. La sua prima menzogna riguardava proprio il luogo di nascita. Per anni il leader palestinese ha fatto credere di essere nato a Gerusalemme, nelle case di fronte al Muro del Pianto, poi nel 1997 si scopre che Mohammed Abdel Rahman Abdel Raouf Arafat al-Qudwa al-Husseini, il suo nome completo, è nato al Cairo, Egitto. 23 DIC 2012
La caduta dei generali Dwight Eisenhower e Charles De Gaulle hanno fatto la storia di Stati Uniti e Francia, ma sono anche rimasti delle celebri eccezioni di militari alla guida delle democrazie. In Israele le mostrine da sempre impreziosiscono le spalle dei leader politici. Gli ultimi sei su otto primi ministri dello stato ebraico dal 1974 a oggi hanno avuto speciali credenziali militari. Ma adesso il paese sembra pronto a voltare pagina, in nome di una “normalizzazione”, che altri chiamano “èra post eroica d’Israele”. 17 DIC 2012