L’Orlando pensoso Parlano tutti di giustizia, nel giorno del Giudizio per il non-più-Cav. disarcionato che non può più essere chiamato Cav., ma che dal preludio ai probabili servizi sociali suscita le più alte e più basse disquisizioni sulla famosa e sempre attesa “riforma” (della giustizia, appunto). Parlano tutti di giustizia senza davvero parlarne, dunque, e tutti s’affannano ad appiccicare al singolo caso il discorso generale – e l’azione penale e il pm e il non pm – mentre il convitato di pietra di ogni dibattito sul tema, il neo Guardasigilli Andrea Orlando, pensa tutto il contrario: che si debba partire non da grandi roboanti riforme, come ha spiegato giorni fa a Liana Milella su Repubblica (una Milella che, sul suo blog, a nomina di Orlando fresca-fresca, due mesi fa, pur scontenta di non vedere in quel ruolo “un valente costituzionalista”, gli aveva concesso il beneficio del dubbio: vediamo che cosa fa, scriveva, “ma quanto peserà” la “pietra di Ncd e di Alfano e dei centristi” sul suo collo?, si chiedeva). 12 APR 2014
L’Orlando pensoso Parlano tutti di giustizia, nel giorno del Giudizio per il non-più-Cav. disarcionato che non può più essere chiamato Cav., ma che dal preludio ai probabili servizi sociali suscita le più alte e più basse disquisizioni sulla famosa e sempre attesa “riforma” (della giustizia, appunto). Parlano tutti di giustizia senza davvero parlarne, dunque, e tutti s’affannano ad appiccicare al singolo caso il discorso generale – e l’azione penale e il pm e il non pm – mentre il convitato di pietra di ogni dibattito sul tema, il neo Guardasigilli Andrea Orlando, pensa tutto il contrario: che si debba partire non da grandi roboanti riforme, come ha spiegato giorni fa a Liana Milella su Repubblica (una Milella che, sul suo blog, a nomina di Orlando fresca-fresca, due mesi fa, pur scontenta di non vedere in quel ruolo “un valente costituzionalista”, gli aveva concesso il beneficio del dubbio: vediamo che cosa fa, scriveva, “ma quanto peserà” la “pietra di Ncd e di Alfano e dei centristi” sul suo collo?, si chiedeva). 12 APR 2014
Una vita spericolata Un bell’uomo, il padre. Bellissima, la madre. Un papà coi modi guerreschi, affascinante e cortese. Una mamma incantata dalla malinconia. E poi lui, in una vasca. Un pugno di crusca e una spugna. Quindi il versatoio, l’acqua e la vita di casa. A Civitavecchia. E’ una storia che comincia novant’anni fa, il 6 aprile del 1924. Sono le 10,30. Le finestre danno sul vicolo al fondo del quale c’era un ristorante, La Scaletta. “C’e ancora” scrive Eugenio Scalfari e lo mette tra parentesi. La scrittura, per Scalfari, è l’impossibilità di fare altrimenti. La sua vita, un racconto. Ed è “Racconto autobiografico” il libro con cui il fondatore di Repubblica festeggia domani il suo compleanno. 07 APR 2014
L’effetto buffo Mitrokhin Minzolini, Brunetta e gli altri sabotatori del Cav. (che invece cerca Renzi) Più berlusconiani di Berlusconi. “La riforma del Senato che vuole fare Renzi è una follia”, dice dunque Augusto Minzolini, che ingentilisce il ragionamento politico con fini notazioni di carattere costituzionale: “Vogliono fare del Senato un albergo a ore”. Ed ecco Renato Brunetta, teso e prolifico com’è, sempre in piedi sulla garitta: “Renzi è un ragazzotto che deve studiare”, boom. “Renzi ha vinto solo delle finte primarie di partito”, boom. “Renzi sta costruendo una legge truffa”, boom. Minzolini&Brunetta sono i sabotatori, interpretano un ruolo dotato di magica permanenza nel teatro matto di Arcore. Nulla incrina la loro remissività sacrificale: s’immedesimano in uno dei mille umori del Sovrano, di solito quello più autolesionista, riempiendo il proscenio della loro vasta, petulante eloquenza. 03 APR 2014
Mal di Moviola Enzo Tortora era innocente, ma frugando bene una piccola colpa gliela si trova. E’ stato lui, quand’era conduttore della “Domenica sportiva”, a inaugurare il longevo rito nazionale della moviola: era il 28 febbraio 1965, e l’occasione era un gol di Rivera. Nasceva, quasi inavvertito, un nuovo registro della conversazione pubblica, che s’innestava su antiche inclinazioni del costume italico ed era destinato a propagarsi ben al di là dei campi di calcio; in esso s’intrecciavano il gusto tutto avvocatesco per la controversia regolamentare, l’attenzione maniacale al dettaglio, ingigantito fino a eclissare il quadro generale, la fissazione perdurante su qualche episodio traumatico, la sete mai appagata di verità e di riparazione, una sconfinata permalosità. Guido Vitiello 31 MAR 2014
Speciale online flash 13:40 Le avventure dello zombie Travaglio Uno zombie si aggira per gli studi di "Servizio pubblico" pronto a mordere, a trasformare vivi in non-morti. Lo acclamano, ha sembianze conosciute, si avvicina, lo riconoscono tutti. E' Marco Travaglio. Tutto vero, almeno a fumetti, almeno per l'autore, Stefano Rapone. Giornalismo e fumetto si sono per anni guardati con sospetto, evitati, poi avvicinati, hanno condiviso lo spazio della pagina, il trono alle parole, la corte alle vignette. Si sono abbracciati nella "Storia d'Italia a fumetti" curata da Enzo Biagi e illustrata da disegnatori come Milo Manara, Aldo Capitanio e Alarico Gattia. Redazione 26 MAR 2014
Speciale online flash 18:50 Dal G7 all'M5S "breve e circonciso" Terminato il G7, sono a Roma per lavorare sui nostri dossier: province, senato, titolo V, CNEL, scuole, patto di stabilità. #buongiorno — Matteo Renzi (@matteorenzi) 25 Marzo 2014 Redazione 25 MAR 2014
Burocrazia da esportazione Era prevedibile: adesso che la spesa pubblica in eccesso è stata censita ufficialmente – con il lavoro del commissario Carlo Cottarelli presentato in Parlamento e sostenuto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi – ogni zero-virgola da tosare farà discutere. Per molti era meno prevedibile che a insorgere sarebbe stata anche la rappresentanza ufficiale del ceto produttivo del paese, quello che più avrebbe da guadagnare da uno scambio tra stato più leggero e fisco meno oppressivo. Infatti il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, non ha usato eufemismi: “Ho captato con terrore le voci su un possibile taglio dell’Ice”, acronimo dell’Istituto per il commercio estero. Marco Valerio Lo Prete 20 MAR 2014
Speciale online flash 10:23 Il Foglio non è putiniano. Promemoria per Pigi Battista Il Foglio non è putiniano, ma Pigi deve anora spiegarci le generose cazzate che, consenziente Rocca, ha scritto sulla Libia. #vivaidittatori — giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 10 Marzo 2014 Redazione 10 MAR 2014
La commedia del cheghebè C’era una volta il Kgb “raffinato, spietato, un centro di studi e di perforazione culturale senza paragoni nel mondo”, poi è arrivato Vladimir Putin, che pure in quel Kgb era cresciuto, e ha vinto “la rozzezza”, dice al Foglio Enzo Bettiza, uno degli intellettuali, scrittori e politici italiani che più conosce il mondo sovietico e postsovietico, e meglio lo dipinge e interpreta. Se non ci fosse in mezzo una guerra, la propaganda russa nella crisi ucraina strapperebbe qualche sorriso, per la sua goffaggine, per la facilità con cui la falsificazione dei fatti è stata smascherata. 06 MAR 2014