Un'immagine della stella Betelgeuse (foto Nasa)

Betelgeuse, l'asteroide e la caverna su Marte. Notizie dallo spazio che non lo erano

Paolo Galati

Nelle ultime settimane si è parlato molto di alcuni fenomeni spaziali ma mentre la scienza cercava conferme e verifiche, i media hanno distorto la realtà, l'hanno ingigantita e farcita di congetture e false conclusioni

Ce lo ripetono dalle scuole elementari. La scienza si basa su risultati di osservazioni e di esperimenti.

I risultati devono essere ripetibili e verificabili da altri scienziati. Dalla fisica sub-nucleare all’astrofisica, dai virus agli oceani, la scienza si muove su un binario che è il metodo scientifico. Se nei fatti la scienza si muove bene, sulla carta qualche volta l’informazione viene distorta, ingigantita, o addirittura farcita di congetture e false conclusioni.

 

Vorrei partire dalla stella Betelgeuse. Un paio di settimane fa, a causa di variazioni nella sua luminosità si parlò della sua imminente esplosione con conseguenze senza precedenti per noi terrestri. Un brutto colpo per un 2020 che ci sta già regalando una gioia dietro l’altra. Bene, siccome dobbiamo stare a casa, allora mentre andate a scuotere la tovaglia sul balcone del vicino, vi consiglio di osservare per qualche secondo le stelle nel cielo: sappiate che – considerando tutto il cielo – con occhi messi bene si possono vedere “a occhio nudo” circa 6000 stelle, che diventano circa 3000 per ciascun emisfero quindi il cerchio si restringe.

 

Guardando verso sud scorgerete nel cielo la bellissima costellazione di Orione, “la costellazione” per eccellenza per mille motivi, uno dei quali la sua facile individuazione nel cielo invernale. E poi è composta da stelle quasi tutte visibili e – soprattutto – colorate. Betelgeuse è la stella rossa posta in alto a sinistra ed è sicuramente la stella più importante della costellazione di Orione. Vi dico subito cosa c’è di vero su Betelgeuse: è una supergigante nella fase conclusiva della sua evoluzione, terminerà la sua vita con un’esplosione di supernova e si trova alla distanza di 650 anni luce dalla terra. Quando esploderà? Non sappiamo dirlo con certezza ma vi assicuro che anche fosse domani nella peggiore delle ipotesi affronteremo qualche malfunzionamento dei sistemi di telecomunicazione terrestri. Per alcune settimane si vedrebbe un puntino luminoso (anche di giorno) come conseguenza di un’esplosione catastrofica: a seconda della massa in gioco, l’esplosione può dare origine a una stella di neutroni o a un buco nero. Certo supernova andrebbe in trend topic per settimane su tutti i social, me lo vedo Instagram pieno di selfie con la supernova. Come fosse una grande cipolla, i suoi gusci esterni vengono espulsi molto violentemente e pensate che in un minuto di esplosione l’eventuale esplosione di Betelgeuse può generare qualcosa come la stessa energia generata dal Sole in 300 anni.

 

Durante un botto del genere la stella diventa come un libro aperto e “Figli delle stelle” è un’espressione che discende proprio da un evento di questo tipo. Ma la stella resta sempre un puntino, non diventerà una palla infuocata grande come la Luna, vi prego. No e poi no. 650 anni luce è una distanza incredibile, state pure tranquilli. La variazione di luminosità repentina che è stata osservata è un semplice effetto dovuto a nubi di gas e polveri che si trovano tra noi e Betelgeuse. Insomma niente di allarmante. Lasciamo Betelgeuse e torniamo a casa nostra. Abbiamo tutti un amico che abbia condiviso su Facebook e Twitter la propria ansia da asteroide scegliendo notizie opportunamente insaporite con termini catastrofici. La notizia è quella che riguarda un asteroide, grande come l’Everest, che dovrebbe passare molto vicino alla Terra.

Che noia dover sempre ridimensionare le notizie! Il 29 aprile 2020 l’asteroide sfiorerà la terra per modo di dire. Passerà a quasi 6 milioni di km di distanza: che equivale a 20 volte la distanza tra la terra e la luna, cioè come complicarsi la vita inutilmente.

 

Un’altra notizia riguarda una misteriosa caverna scoperta dalla Nasa su Marte (foto sotto). Si tratta di un’immagine vecchia, acquisita nel 2011, ma che è tornata recentemente al top delle notizie interessanti dallo spazio. Tutti si stanno lanciando nelle teorie più incredibili e improponibili ma una cosa è certa: si tratta di una cavità creata in passato dalla lava vulcanica. Nel frattempo, sul pianeta popolato da robot e sonde terrestri, gli scienziati sperano presto di spedire una delle loro sonde per studiare le caratteristiche geologiche con la speranza – magari – di trovare tracce di vita marziana.

Attendiamo nuovi sviluppi sul buco ma c’è chi dice di aver già avvistato persone con uno striscione: “Io sto a casa”.

  

 

Di più su questi argomenti: