I dati del monitoraggio

I contagi sono ancora bassi, nonostante la scuola. La Sicilia verso il bianco

L'indice di trasmissibilità del virus si attesta a 0,83 mentre si registrano 37 casi ogni 100mila abitanti contro i 45 della settimana scorsa. In leggero calo anche la pressione sugli ospedali. Il Lazio è classificato a "rischio moderato", tulle le altre regioni a "rischio basso"

Redazione

La curva della pandemia continua il suo calo e anche questa settimana, dalla Cabina di regia, arrivano indicazioni positive: l'incidenza scende ancora, passando da 45 casi ogni 100 mila abitanti a 37 (nel periodo 24-30 settembre), un dato che permettere un'efficace attività di contenimento e tracciamento dei positivi. L'Rt resta invece sostanzialmente stabile, era a 0,82 e oggi si attesta a 0,83.

 

È quanto si legge nella bozza del report di analisi del monitoraggio, oggetto della riunione odierna tra Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, nella quale viene inoltre fotografato un ulteriore, seppur lieve, calo della pressione sugli ospedali nel periodo 21-28 settembre: il tasso di occupazione in terapia intensiva, è al 4,6 per cento (i ricoverati passano da 516 a 459) mentre quello dei ricoveri ordinari scende al 5,5 per cento ( da3.937 a 3.418 pazienti), entrambi ampiamente al di sotto delle soglie d'allerta fissate al 10 e al 15 per cento.

 

La situazione nelle regioni

In questo quadro, la Sicilia, unica regione in giallo, potrebbe tornare da lunedì a essere bianca, come suggeriscono i numeri odierni: respiratori occupati al 7,5 per cento e ricoveri ordinari al 12,9 per cento. L'ultima parola spetterà al ministro Roberto Speranza. Più in generale, il documento classifica tutte le regioni a "rischio basso", mentre solo il Lazio presenta un "rischio moderato". Da segnalare il dato della Calabria, dove l'indicatore relativo alle terapie intensive è al di sopra del limite, al 15,1 per cento, ma in virtù degli altri dati sotto controllo (incidenza: 46,8 casi ogni 100mila; 9,5 per cento il dato per i respiratori) non rischia di dover alzare il livello delle restrizioni.

 

La campagna vaccinale

Il documento del ministero sottolinea inoltre come “una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti". Al momento, si ricava dal report del governo, risulta immunizzato il 78,74 per cento degli italiani, dato che sale fino all'83,71 per cento se si tiene conto della prima somministrazione, mentre per quanto riguarda le terze dosi, si arriva all'8,5 per cento 

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