(foto Ansa) 

Il governo vuole togliere la mascherina agli studenti, ma non spiega come

Giovanni Rodriquez

Il ministro Bianchi ha detto che dove ci sono classi di vaccinati le mascherine non serviranno più. Una norma però ancora non c'è. E la proposta rischia di sollevare un problema di privacy

“Dove ci sono classi di vaccinati si possono togliere le mascherine e si può tornare a sorridere. I ragazzi vaccinati aumentano sempre di più, soprattutto tra i 16 e i 19 anni. Siamo arrivati a questa fase lavorando moltissimo puntando sulle persone”. Questo l’annuncio arrivato in conferenza stampa giovedì dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, al quale ha fatto subito dopo da eco anche quello della Salute, Roberto Speranza: “Spero che presto avremo un numero molto alto di classi in cui tutti i ragazzi, oltre che gli insegnanti, saranno vaccinati. E questo consentirà di alleggerire ulteriormente le misure. A partire dalle mascherine, che possono essere abbassate nelle classi dove sono tutti vaccinati”.

Il messaggio del Governo sembra quindi essere chiaro: tutti in classe senza mascherina con il vaccino. Eppure le cose sembrano non stiano esattamente così, almeno per il momento. E questo balzo in avanti di Bianchi e Speranza rischia di generare solo ulteriore confusione. Vediamo perché. Innanzitutto serve ricordare che con le norme attualmente in vigore gli studenti delle scuole primarie e secondarie non sono soggetti ad obbligo di green pass. Questo è al momento valido unicamente per il personale scolastico. Discorso diverso per le Università, qui studenti e professori dovranno esibire la certificazione verde per avere accesso ai servizi universitari. Resta quindi il problema di come garantire la presenza all’interno di una classe di studenti tutti vaccinati dal momento che per loro non esiste alcun obbligo di renderlo noto tramite green pass. Non a caso, come spiegato dal Ministero dell’Istruzione, per poter far davvero togliere agli studenti le mascherine in classe sarà anzitutto necessario approvare una norma ad hoc. Partiamo quindi da una certezza: dal 13 di settembre gli studenti rientreranno a scuola in presenza ma dovranno stare in classe tutti con la mascherina. Quanto alla norma richiesta per poter eliminare le mascherine in classe tra studenti vaccinati, ad oggi non è ancora chiaro lo strumento che potrà essere utilizzato, due le possibili opzioni: un Dpcm o in alternativa un emendamento a quel Decreto sul green pass attualmente all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera.

Le criticità però potrebbero non esaurirsi qui. Si potrebbe infatti sollevare un problema di privacy. In tal senso, sempre dal Ministero dell’Istruzione, fanno notare come questo sia stato aggirato negli anni passati quando, lo scorso 2017, venne approvata la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per i più piccoli. Resterebbe ad ogni modo inevaso un problema di fondo. Nel caso della legge Lorenzin, infatti, si parla di una norma che introdusse un obbligo. In questo caso invece potrebbe rivelarsi un problema quello di rendere noti i dati relativi al proprio status di salute in assenza di un provvedimento di quel tenore. Lo stesso personale scolastico oggi è tenuto a rendere noto il proprio status vaccinale o di salute solo come conseguenza rispetto all’obbligo di green pass introdotto per la categoria. Per aggirare il problema si potrebbe quindi pensare di estendere anche agli studenti lo stesso obbligo ad oggi in vigore solo per il personale. Una soluzione che potrebbe però rivelarsi politicamente tutt'altro che semplice dal momento che la misura è fortemente osteggiata dalla Lega. Il rischio di creare una nuova crepa all'interno della maggioranza sarebbe cosa certa. Intanto possiamo dire che la questione mascherine in classe è ben lontana dall’essere già risolta. E che occorrerà attendere ancora un po’ prima di tornare a vedere i sorrisi in classe.

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