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Draghi, Macron e Scholz incontrano Zelensky: "Vogliamo l'Ucraina nell'Ue"

Nella conferenza stampa che ha seguito il vertice i leader europei hanno confermato il pieno appoggio a Kyiv. Il premier: "È l'Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo"

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La conferenza stampa congiunta dei leader

“Il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo”, ha dichiarato Draghi nella conferenza stampa a Kyiv con il presidente ucraino e gli altri leader europei.

Dichiarazioni in sintonia con quelle del presidente francese Macron: “L’Ucraina fa parte dell’Europa. Questa guerra cambierà la storia europea e siamo a fianco dell’Ucraina per accompagnarla in questa prospettiva. Tutti e quattro i nostri paesi sosterranno lo status di candidato dell’Ucraina e nei prossimi giorni costruiremo l’unanimità dei 27”.

Il premier italiano ha rilanciato il sostegno incondizionato agli ucraini: “Un popolo che si è fatto esercito per respingere l'aggressione della Russia e vivere in libertà. L'Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky”.

Sulla questione grano e crisi alimentare, Draghi ha riaffermato la necessità “di creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro del grano ed evitare una catastrofe. Ci sono due settimane per sminare i porti. L'unico modo è una risoluzione dell'Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora lo ha rifiutato”.

Il presidente ucraino Zelensky ha ribadito ai leader europei il bisogno di “armi pesanti e moderne”, perché “ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città”. E ringraziando l’Europa per il sostegno, ha aggiunto: “Lo status di candidato per l'Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del ventunesimo secolo. Capiamo che la strada verso l'Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare. Gli ucraini sono pronti ad andare avanti per diventare uno stato candidato”.


 

Vertice a Kyiv tra Draghi, Zelensky, Macron, Scholz e Iohannis

 

 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere Olaf Scholz e il presidente romeno, Klaus Iohannis, sono a Kyiv. Qui i tre hanno incontrato il capo di stato ucraino, Volodymyr Zelensky al palazzo della presidenza. I leader europei in precedenza si sono recati a Irpin. Dopo il vertice, dovrebbe tenersi una corferenza stampa.

"Il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il presidente romeno Klaus Iohannis sono a Kyiv oggi. Apprezziamo la vostra solidarietà con il nostro Paese e il nostro popolo", ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio pubblicato sul proprio canale Telegram.


Draghi a Irpin: "Ricrostuiremo tutto". Alle 14 la conferenza stampa con Zelensky

“Molto di ciò che mi hanno detto riguarda la ricostruzione. Parole di dolore, di speranza ma anche di ciò che vorranno fare in futuro”. Queste le affermazioni del presidente del Consiglio Draghi a margine della visita a Irpin, insieme al presidente della Repubblica francese Macron, al Cancelliere tedesco Scholz, al Primo ministro della Romania Ciucà e al sindaco di Irpin Oleh Bondar. “Ricostruiremo tutto. Hanno distrutto gli asili, hanno distrutto i giardini di infanzia. Tutto verrà ricostruito. Hanno già iniziato – ha spiegato Draghi -, hanno un sistema digitale per cui ogni luogo che è stato distrutto è ora nel sistema. Sanno esattamente dove sono i siti che devono essere ricostruiti. Ogni famiglia ha una app dove fa la descrizione di quello che è successo, e sono già a uno stato molto avanzato". 
 



Durante la visita, Macron ha elogiato la tenacia e la resisyenza degli ucraini. "Abbiamo visto tutti queste immagini di una città devastata" che è anche "eroica", perchè è qui che "gli ucraini hanno bloccato l'esercito russo che scendeva su Kyiv", ha detto il presidente francese.

Scholz ha poi sottolineato la "violenza insensata" contro Irpin, dove le strutture militari erano del tutto assenti. "Questo la dice lunga sulla brutalità della guerra di aggressione russa, che è soltanto distruzione e conquista. Questo deve finire", ha dichiarato il cancelliere, ricordando come sia assolutamente necessario - da parte dell'occidente - continuare a sostenere l'Ucraina

Alle 14, ora italiana, i tre leader europei terranno a Kyv una conferenza stampa congiunta, alla quale parteciperà anche il presidente ucraino Zelensky


 

Il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono a Kyiv per la loro prima visita in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio scorso. Il giornalista della BBC Nick Beak ha raccontato su Twitter che al loro arrivo, nella capitale hanno suonato le sirene dei raid aerei, una caratteristica normale della vita nella città, che serve a ricordare ai leader di Italia, Francia e Germania che sono arrivati ​​​​in un paese in guerra. 

 

I tre leader europei incontreranno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le speranze dell'Ucraina di entrare a far parte dell'Unione europea saranno senza dubbio un argomento di conversazione: domani infatti la Commissione emetterà una raccomandazione sullo status del paese come candidato. Il mese scorso Macron ha detto che il processo richiederà diversi anni, o addirittura decenni e ha suggerito che Kyiv potrebbe intanto entrare a far parte di una "comunità europea parallela". Sarebbe, ha spiegato, "un modo per ancorare paesi che sono geograficamente in Europa e condividono i nostri valori" senza sospendere i severi criteri di adesione dell'Ue. Oggi però il capo dell'Eliseo ha detto che l'Europa deve rassicurare l'Ucraina sulle sue ambizioni europee. "Siamo a un punto in cui noi europei dobbiamo inviare chiari segnali politici verso l'Ucraina e il suo popolo che sta resistendo eroicamente". E ha aggiunto: "Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perchè le prossime settimane saranno molto difficili".

 

Probabilmente sul tavolo ci sarà anche il dossier sul grano bloccato nei porti ucraini, una situazione complicata sulla quale da settimane si cerca di trovare una soluzione di comporomesso, che però non arriva. "Dobbiamo offrire a Zelensky le garanzie che i porti non verranno attaccati", ha detto il premier italiano presso l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, a Parigi, dove l'8 giugno ha avuto un colloquio con Macron. "L'interruzione delle catene di approvvigionamento alimentare - in particolare di grano - ha comportato un aumento dei prezzi e rischia di provocare una catastrofe umanitaria", ha aggiunto, spiegando che "i nostri sforzi per prevenire una crisi alimentare devono partire dai porti ucraini del Mar Nero. Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali che sono bloccati lì a causa del conflitto. Gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite sono passi significativi e, purtroppo, credo siano gli unici."

  

    

Il cancelliere Scholz ha detto al quotidiano tedesco Bild che, con il loro viaggio, i tre leader "vogliono mostrare non solo solidarietà, ma anche assicurare che l'aiuto che stiamo organizzando - finanziario, umanitario, ma anche per quanto riguarda le armi - continuerà". A bordo del treno che li ha portati a Kyiv dalla Polonia, i leader europei hanno avuto un vertice di circa due ore.

      

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L'Ucraina è anche al centro della riunione dei ministri della Difesa della Nato che oggi discuteranno della situazione nel secondo giorno di vertice a Bruxelles. Il segretario alla difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha invitato gli alleati ad aumentare le consegne di armi e, subito dopo, il presidente americano Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di un miliardo di dollari in assistenza alla sicurezza e armi per Kyiv.