Gesuiti alla riscossa. Una dichiarazione durissima su quanto accade a Gaza

Matteo Matzuzzi

"È inaccettabile che a quasi sei mesi dall’inizio dell’attuale conflitto, nessuno sia riuscito a fermare le uccisioni. È scandaloso che nessuno sia stato in grado di garantire che gli abitanti di Gaza abbiano cibo a sufficienza. È vergognoso che nessuno sia stato in grado di chiedere conto ai guerrafondai”. Più chiaro di così...

Aridosso della Pasqua, la Compagnia di Gesù ha diffuso una Dichiarazione sulla situazione a Gaza e i toni non sono teneri nei confronti di Israele: “Quasi sei mesi di guerra a Gaza e le armi non hanno taciuto. Noi, membri della Compagnia di Gesù (i gesuiti), come tanti altri cattolici, cristiani, uomini e donne di tutte le fedi e non credenti, ci rifiutiamo di tacere. Le nostre voci continuano a levarsi in preghiera, in lamento, in protesta per la morte e la distruzione che continuano a regnare a Gaza e in altri territori di Israele/Palestina, riversandosi nei paesi circostanti del medio oriente”. “I morti sono decine di migliaia, quasi 1.800 israeliani, oltre 32 mila palestinesi (senza contare quelli che devono ancora essere portati alla luce da sotto le macerie)”. “Noi gesuiti ribadiamo il nostro impegno a non rimanere in silenzio. E’ inaccettabile che, nonostante vari tentativi, a quasi sei mesi dall’inizio dell’attuale conflitto, nessuno sia riuscito a fermare le uccisioni. E’ scandaloso che nessuno sia stato in grado di garantire che gli abitanti di Gaza abbiano cibo a sufficienza. E’ vergognoso che nessuno sia stato in grado di chiedere conto ai guerrafondai”. Una dichiarazione che più chiara di così non avrebbe potuto essere. 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.