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Regione sotto accusa

Un anno di Rocca alla regione Lazio

Marianna Rizzini

Il bilancio della giunta di centrodestra, orgogliosa per sanità e bilancio di previsione. Dalle opposizioni critiche di immobilismo 

“Abbiamo lavorato a testa bassa”, ha detto ieri il governatore del Lazio di centrodestra Francesco Rocca, con la grandeur dell’occasione: un anno della giunta che porta il suo nome. “Impegno su più fronti”, è stato il LeitMotif, “dall’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa nella Sanità al rilancio economico all’attenzione per le fragilità”. La Giunta “si è riunita sessantatré volte”, ha aggiunto Rocca, elencando anche il numero di delibere, forse per contrastare preventivamente la critica subito rivoltagli dalle opposizioni, quella di essere poco fattivo. “Entro l’estate faremo quello che non è stato fatto in dieci anni”, è il proposito del governatore, mentre per i dodici mesi appena trascorsi ha sottolineato che la Sanità “è stata al centro delle priorità, con il potenziamento dell’offerta sul territorio e lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro per l’edilizia” nel settore.

Oltre alla Sanità, l’orgoglio di Rocca per questo primo anno riguarda il bilancio di previsione: “Non abbiamo fatto ricorso al debito per finanziare gli investimenti”, ha detto, insistendo poi sull’impegno per la valorizzazione delle imprese locali (gli industriali però, qualche settimana fa, hanno chiesto espressamente un piano di rilancio per il Lazio). Rocca ha sottolineato poi il sostegno ai Comuni e agli Enti locali, il rafforzamento della rete viaria, gli investimenti per le produzioni cinematografiche e audiovisive.

L’opposizione ci vede un grande vuoto. “Nella presentazione dei risultati di un anno di lavoro abbiamo scoperto che il grande risultato della giunta Rocca è stato quello di riunirsi 63 volte. Non male”, dice ironico Daniele Leodori, segretario Pd Lazio: “Peccato che in Consiglio regionale”, dice sempre Leodori, “continuiamo a riunirci solo per mozioni e question time — al di là degli obblighi di bilancio — e peccato che in Commissione non ci siano atti su cui lavorare. Come Pd e come opposizione possiamo rivendicare un grande risultato portato a casa per le cittadine e i cittadini del Lazio: la riduzione della pressione fiscale”. Non solo: il gruppo Pd ha ieri ritirato gli atti in Consiglio perché, è stato il rimprovero, “non è venuto nessuno, a parte l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini”. I Cinque stelle accusano invece Rocca di ricorrere allo scaricabarile: il mantra “non è colpa mia non funziona più”, dice il M5s. Sembra quindi di capire che, per il secondo anno governo regionale di centrodestra, anche all’interno dell’opposizione si competerà per la conquista della scena mediatica. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.