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Roma capoccia

Gli industriali chiedono a Gualtieri e a Rocca un “piano” per Roma e Lazio

Marianna Rizzini

“L’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Dobbiamo decidere se continuare a perdere terreno o riprendere a correre”, dice il presidente di Unindustria Angelo Camilli

Erano rimaste a guardare, memori dei tempi in cui, sotto la sindacatura a Cinque stelle di Virginia Raggi, dire “impresa” significava riportare alla mente il mezzo-incubo del famoso “tavolo per Roma”, con l’allora ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e i rappresentanti di industria locale e sindacati costernati di fronte alla diffidenza-assenza del M5s. Infine ci si mise davvero al tavolo, dopo una miriade di incontri tecnici preparatori, ma pochi mesi dopo si arrivò agli stracci, con Calenda che dava a Raggi di “incompetente e arrogante” e le riunioni che venivano interrotte “per evitare di continuare a sprecare tempo e risorse” o per vedersi soltanto per commentare “la lista della spesa” grillina (erano gli anni duri delle crisi e dei ridimensionamenti: da Almaviva ad Alitalia, passando per Ericcson e Exxon Mobil). Ma oggi, con il Giubileo all’orizzonte e la ripresa post-Covid a fare da volano, le imprese si sono affacciate metaforicamente a un altro tavolo: la scrivania del sindaco dem Roberto Gualtieri e quella del presidente di centrodestra della Regione Francesco Rocca.

Gli industriali chiedono, come ha chiesto Unindustria durante la sua assemblea generale, due giorni fa, “un piano per rilanciare il Lazio”.

“L’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Dobbiamo decidere se continuare a perdere terreno o riprendere a correre”, ha detto il presidente di Unindustria Angelo Camilli, e Roma deve essere “attrice protagonista”, ribaltando il passato ruolo di “capitale dei no”. E il sindaco (che da giorni si fa vedere davanti ai numerosi cantieri aperti nella capitale e ne promette la moltiplicazione) ha annunciato un prossimo studio attorno all’atteso taglio dell’Irpef. “Ora Roma ha la cultura del sì”, ha detto Gualtieri, “e può essere locomotiva”. Rocca invece ha sottolineato l’impegno della Regione per trovare le risorse per la Roma-Latina, “la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione”. Fatto sta che le imprese temono un ritorno alla palude del recente passato, cosa che fornisce terreno al Gualtieri con il caschetto che fa capolino dai social: “Fare il termovalorizzatore è cosa di buon senso. Con le ceneri del termovalorizzatore “faremo le strade”, ha detto il sindaco, promettendo il recupero “del gap di investimenti degli anni passati” per “rimettersi in linea con gli standard europei”, “creare un ecosistema di efficienza” e quindi anche “di competitività e di qualità della vita”. Intanto ci sono i cantieri. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.