Paolo Sorrentino - foto Ansa

Roma Capoccia - Odo romani far festa

Al cinema con Sorrentino, a teatro con Isabella Rossellini e sulle passerelle con Ducrot

Giuseppe Fantasia

Al Troisi inizia "Paola di", il primo dei tre incontri con il regista italiano dopo la prima edizione con Damien Chazelle

"Amo 'Il verdetto', perché è un film catartico in cui sono tutti miserabili, acciaccati e stanchi". Inizia così Parola di, il primo dei tre incontri con Paolo Sorrentino al Cinema Troisi  – vincitore del biglietto d’oro del cinema italiano per il secondo anno di seguito, luogo speciale in cui il passato e il presente diventano un tutt’uno in un continuo pot pourri emozionale – dopo la prima edizione con Damien Chazelle. Straordinari Paul Newman e Charlotte Rampling, impeccabile la regia di Lumet e la sceneggiatura di Mamet, "capaci come pochi di mettere al centro della storia l’essere umano". Bis assicurato con Voglia di tenerezza e Una storia vera. "L’Alta Moda è un terreno di contemplazione perennemente fertile dove la riproduzione dell’originale non è mai la stessa", precisa Maria Grazia Chiuri che con l’artista romana d’adozione Isabella Ducrot crea la collezione Big Aura per Dior applaudita da Rihanna, Glenn Close, Natalie Portman e Carla Bruni. "Puoi metterti quella pelliccia, perché tanto quei visoni sono morti 30 anni fa", disse Ingrid Bergman a Isabella Rossellini. E lei cosa ha fatto? – le chiediamo dopo la prima teatrale di Darwin’s Smile, vista con Masolino d’Amico e Pippo Zeffirelli. "La cosa più giusta: l’ho seppellita in giardino con i miei cani". Applausi. 

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