Roma Capoccia

“Fuori di chépe cacciare Mou”. Intervista a Lino Banfi

Gianluca De Rosa

L’attore pugliese e romanista deluso dall’esonero dello Special One: “Ci dovevamo incontrare per scherzare sul 5-5-5 di Oronzo Canà”

Lino Banfi, ancora non ci crede. “Ma perché proprio Mou?”. L’attore pugliese, da oltre sessant’anni nella capitale, è un appassionato tifoso giallorosso. Come un buon pezzo della città romanista, anche lui – che recitando Oronzo Canà, “l’allenatore nel pallone”, negli anni 80 è diventato celebre – non ha preso bene l’esonero del collega Special One: “E’ lapalissieno – dice in pugliese – che è successo qualcosa di streno, non si può pretendere che questi americani con la loro mentalità industriale (mi dicono abbiano anche diverse squadre di baseball) perdano tanto tempo con le passioni, le emozioni e quello a cui tiene tutta questa città, ma per essere arrivati in aereo all’improvviso e aver detto a Mou ‘devi andare via’ qualcosa deve essere successo, forse un giorno si saprà”.  C’è rimasto male? “E certo”, ammette. “Proprio in questi giorni avrei dovuto conoscerlo”. Come mai? “Lui mi aveva scritto un messaggio durante ‘Ballando con le stelle’ per dirmi ‘incontriamoci!’ Tramite Ivan Zazzaroni del Corriere dello Sport ci dovevamo vedere, un’occasione per sorridere un po’ insieme sul mondo del calcio, parlare del mitico 5-5-5 di Oronzo Canà”. E adesso? “Se ha voglia io lo vorrei incontrare lo stesso, ma immagino che sia talmente incazzeto adesso che non si mette a giocare e fare battute con Banfi nei panni di Oronzo Canà”. Mourinho era diventato anche lui ormai un allenatore nel pallone, in totale confusione, o la società è stata troppo paziente, precipitosa, forse persino ingrata, come sta dicendo un pezzo di città? “Io l’americheno non lo capisco proprio, non lo parlo, da ragazzo avevo scelto il francese, e infatti questa decisione non l’ho capita”. 


Adesso c’è Daniele De Rossi. Una scelta giusta o uno specchietto per le allodole? “Sono contento per Daniele, è stato un grande giocatore, una bandiera e un uomo spogliatoio, alcuni dei più anziani ci hanno giocato insieme, mi auguro che faccia bene”. Cosa gli chiederebbe? “Spero che finalmente riesca a far segnare  Spinazzola che è un giocatore che a me fa impazzire”. 


Nel film “L’allenatore nel pallone” c’era, come comparsa, un altro grande allenatore, Carlo Ancelotti. Banfi conserva ancora una fotografia con lui e Falcao (che glielo aveva presentato), ma quanto è cambiato da allora il mondo del calcio? “Purtroppo – dice Lino Banfi – tanto, oggi è tutto molto più tosto, molto più mors tua vita mea, per dirla in latino come farebbe il presidente della Lazio Claudio Lotito”.


Come Banfi anche un altro noto pugliese, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tifoso giallorosso. Un’accoppiata, Puglia e A.S. Roma, che secondo l’attore torna più spesso di quanto si creda. “Questa cosa dei pugliesi romanisti – dice – l’ho notata da un po’ di tempo, e non solo in Italia, ma anche all’estero. Recentemente siamo andati con mio figlio in America e ho conosciuto diversi baresi che tifano Roma persino dagli Usa, forse perché La Bari, come la chiamavano, non c’è quasi più, chissà”.
 

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