Roberto Gualtieri (Lapresse)

Roma Capoccia

Forse per il nuovo stadio della Roma è davvero la volta buona: ok atteso il 9 maggio

Domenico Di Sanzo

Sul nuovo impianto dei giallorossi, l’intenzione, da parte delle opposizioni, è presentare pochi emendamenti e ordini del giorno. “Nessuno farà ostruzionismo, solo proposte di merito”

La fotografia del clima di concordia che regna intorno al progetto del nuovo stadio della Roma la offre al Foglio un importante esponente dell’opposizione in Assemblea capitolina, alla vigilia dell’arrivo in Aula della delibera che definisce l’interesse pubblico sull’impianto che dovrà sorgere a Pietralata. “La riunione dei capigruppo di oggi pomeriggio (ieri, ndr) è poco più che un passaggio formale, non ci dovrebbero essere troppi cambiamenti rispetto alla delibera approvata nelle commissioni”, spiega un consigliere di minoranza. Ciò che filtra, dagli incontri di ieri, è l’intenzione, da parte delle opposizioni, di presentare pochi emendamenti e ordini del giorno. “Nessuno farà ostruzionismo, solo proposte di merito”, è la voce che arriva dai banchi di centrodestra, Terzo Polo, M5s e Lista Raggi.

 

Lega, Azione e Italia Viva presenteranno meno di dieci atti. Una quindicina, invece, i documenti che saranno presentati all’Assemblea capitolina da Fratelli d’Italia e grillini. Ragionevolmente meno di quaranta gli ordini del giorno e gli emendamenti di Udc-Forza Italia. Viene definita “positiva” la riunione di maggioranza convocata nella mattinata di ieri. Mentre dalla capigruppo in cui l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ha illustrato gli emendamenti di maggioranza emerge uno spirito collaborativo. Con tutta probabilità, dunque, la delibera di pubblico interesse sullo stadio della Roma a Pietralata avrà il via libera dell’Assemblea capitolina, con l’astensione dei gruppi di opposizione.

 

Anzi, è possibile anche un voto favorevole da parte dei consiglieri in quota Italia Viva. L’obiettivo è di arrivare all’approvazione del testo già martedì 9 maggio. “Il M5s non può votare contro dopo aver approvato lo scempio di Tor di Valle”, dice al Foglio un consigliere di maggioranza, in riferimento al progetto abortito dello stadio a Tor di Valle. Gli emendamenti e gli ordini del giorno si concentreranno prevalentemente su due questioni: la mobilità e i parcheggi. Sono questi i nodi su cui sta ancora andando avanti la trattativa tra le varie forze politiche. Sul primo punto ci sono delle richieste, in particolare dal M5s e da Europa Verde, che puntano a mantenere “almeno al 50 per cento, con la possibilità di arrivare al 70 per cento” di utenza che possa raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici. L’altro tema di discussione è l’ampliamento del numero dei parcheggi previsti dal progetto di fattibilità presentato dalla Roma.

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