l'annuncio

Primo passo verso il nuovo stadio della Roma: Gualtieri approva l'interesse pubblico

Gianluca De Rosa

Adesso la delibera in Assemblea capitolina per l'impianto da 530 milioni. Obiettivo dichiarato: aprire la nuova arena giallorossa entro il 2027. A disegnare lo stadio sarà la stessa agenzia che ha curato il design di quello del Tottenham

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la sua giunta hanno approvato la delibera sul pubblico interesse del nuovo stadio della Roma. L'impianto sorgerà nel quartiere di Pietralata, a un passo dalla stazione Tiburtina. Durante una conferenza stampa in Campidoglio il sindaco, l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia, alla presenza del Ceo del club giallorosso Pietro Berardi, hanno illustrato la delibera che recepisce il parere positivo della conferenza dei servizi preliminare cominciata lo scorso ottobre quando Berardi aveva portato a palazzo Senatorio il progetto di fattibilità tecnico economica del nuovo impianto. "Vorremmo arrivare al progetto definitivo entro il 2023 - ha spiegato il sindaco ai cronisti - e poi arrivare ad aprire i cantieri nel 2024 e avere l'impianto in funzione entro il 2027, nel centenario della fondazione della società". "Sono tempi stretti - ha riconosciuto anche il ceo giallorosso Berardi - ma abbiamo un sindaco, una giunta e un'assemblea molto disponibili oltre a una proprietà del club illuminata che vuole investire. Una congiuntura eccezionale".

Lo stadio potrà ospitare fino a 62mila persone, ci saranno poi 11.300 metri quadri per museo della Roma, fanzone e aree ristorazione, altri 6mila metri quadri ospiteranno un centro medico, un asilo e una palestra, mentre altri 17mila metri quadri saranno dedicati ai negozi. Il club dovrà anche realizzare prima dell'apertura dello stazio tre collegamenti sopraelevati pedonali e ciclabili che faranno da cerniera tra i due quartieri divisi dalla stazione Tiburtina, Bologna e Pietralata, e un grande parco centrale. Anche su questi punti vertono le motivazioni che hanno convinto l'amministrazione capitolina a garantire l'interesse pubblico all'impianto. Come si legge sulla delibera infatti: "i collegamenti sono condizione necessaria per la fattibilità dell'intervento ed il riconoscimento del pubblico interesse". 

Oltre alle opere "di cerniera" su quel pezzo di città, si aggiunge il ruolo di "volano di sviluppo economico e sociale" che lo stadio può avere per l'area, la presenza abbondante di trasporto pubblico locale (metro B fermata Quintiliani, ferrovie regionali, stazione Tiburtina) e accessi viari che permetterebbe un buon afflusso e deflusso dall'impianto, la "rigenerazione di un contesto urbano degradato", la realizzazione degli interventi infrastrutturali a carico, rischi compresi, del privato. Restano due nodi: i parcheggi e l'accesso al vicino ospedale Sandro Pertini che non dovrà essere reso complicato dallo stadio.

Sulla delibera i due punti sono messi nero su bianco. Si legge: "Il cantiere dovrà essere realizzato in modo da minimizzare al massimo i fattori di disturbo del vicino ospedale "Sandro Pertini" durante lo svolgimento dei lavori" E ancora: "Per quanto attiene, infine, al sistema della sosta, il dimensionamento della stessa deve essere adeguatamente indagato in ordine ai potenziali e conseguenti effetti critici sulle aree limitrofe e sui nodi di scambio, valutando anche l'eventuale reperimento ed implementazione di parcheggi aggiuntivi presso i nodi di scambio delle fermate della linea metropolitana B (Ponte Mammolo, S. Maria del Soccorso, Pietralata, Monti Tiburtini)".

 Dopo l'approvazione da parte dell'Assemblea capitolina della delibera che dà l'interessse pubblico all'impianto ci sarà il progetto definitivo che dovrà affrontare la conferenza dei servizi decisoria in Regione Lazio e ottenere la Via per la variante urbanistica. E durante la redazione di questo progetto definitivo che questi nodi dovranno essere affrontati.

Il progetto vale 528,39 milioni di euro totalmente a carico della famiglia Friedkin in project financing su terreni in gran parte del comune e per una parte residua da espropiare. In pratica, il club sopporterà il costo di realizzazione in cambio del diritto di superficie sull'impianto per 90 anni dopo i quali "l'infrastruttura realizzata verrà ceduta gratuitamente in proprietà a Roma Capitale". Di questi, 40 milioni sono oneri concessori e contributo di costruzione. Ha spiegato il Ceo della Roma Berardi: "C'è un dialogo aperto, abbiamo scelto una zona in cui ci sono trasporti ma alcune cose si miglioreranno: abbiamo a cuore l'ospedale Pertini, la Stazione Tiburtina. A nome dei Friedkin presento un progetto di rigenerazione urbana, che possa diventare un polo attrattivo per i turisti, proiettandoci nell’Olimpo del calcio europeo".

Ancora nessun annuncio, invece, su quale sarà la forma della nuova arena giallorossa. "Il sindaco Gualtieri sarà il primo a saperlo", ha assicurato Berardi, informando che sarà l'agenzia Populus, la stessa che ha disegnato lo stadio del club londinese Tottenham, a occuparsene. Attualmente la famiglia Friedkin è l'unico investitore. Il Campidoglio ha previsto che sull'impianto sarà garantito un ampio dibattito pubblico. "Sarà un momento per fugare dubbi e criticità, nei quattro mesi previsti speriamo di convincere i più scettici", ha spiegato l'assessore Veloccia.