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Roma Capoccia

I sogni di Roma (Expo?) e la sicurezza che manca. Parla l'assessore Regimenti

Marianna Rizzini

La capitale assediata da insicurezza e violenze, mentre manca ancora la nomina del nuovo prefetto. "Dobbiamo mappare le zone a rischio", ci dice la responsabile alla Sicurezza urbana della giunta Gualtieri

La città che nell’immaginario collettivo viaggia verso il possibile Expo e verso il Giubileo, la sera si fa cornice di paura, insicurezza, violenza. Le cronache riportano fatti gravi ai danni di persone indifese (teatro ricorrente: la stazione Termini, l’Esquilino), intimidazioni, spari, incidenti, aggressioni, furti, stupri (intanto su Repubblica si ricordano in un riquadro i giorni trascorsi senza traccia di un nuovo prefetto: 47 fino a ieri). Il tema interroga le istituzioni (con una Regione governata da un centrodestra che della sicurezza ha sempre fatto un tema-bandiera). Ne parliamo con Luisa Regimenti, Assessore al Personale, alla Polizia Locale, alla Sicurezza urbana ed Enti locali della Regione Lazio governata da Francesco Rocca: “La sicurezza è un tema imprescindibile per i cittadini e dobbiamo lavorare molto su questo fronte anche in vista dei prossimi grandi eventi come il Giubileo del 2025 e, in prospettiva, per l’Expo2030, se riusciremo a ottenerla”, dice Regimenti. “Sicuramente a Roma ci sono criticità da risolvere, come evidenzia la scia di aggressioni avvenute nell’area della stazione Termini. Purtroppo mi duole rilevare che nella maggior parte dei casi le vittime di queste aggressioni sono donne. Una delle mie priorità sarà, in particolare, quella di proteggerle perché una città più sicura per le donne è una città più sicura per tutti. La parola chiave è ‘sicurezza integrata’. Per questo nei prossimi Patti sulla sicurezza urbana bisognerà mettere in campo misure specifiche per la sicurezza in rosa”.

 

Come? “Dobbiamo mappare le zone a rischio”, dice l’assessore, “le aree in prossimità delle stazioni ferroviarie, le zone isolate, le fermate degli autobus e sfruttare i progressi della tecnologia potenziando l’uso delle telecamere e della videosorveglianza a disposizione delle forze dell’Ordine”. Altro tassello della strategia, “sarà quello di riattivare l’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza dove vogliamo inserire i massimi esperti e le massime cariche che si occupano di questo sul nostro territorio. Il diritto alla sicurezza, alla qualità della vita urbana e alla incolumità pubblica rappresenta una priorità e un presupposto per favorire benessere e sviluppo. Ed è importante che su questo le istituzioni marcino compatte”. Però ancora non c’è un prefetto. “Il governo sta lavorando per scegliere una figura di alto profilo che abbia competenze ed esperienza per gestire la sicurezza di una realtà complessa come quella della Capitale”. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.