(foto LaPresse)

roma capoccia

“Non aumentare i parcheggi ma diminuire le auto”. Parla l'assessore alla Mobilità

Gianluca De Rosa

I romani perdono 35 minuti al giorno in cerca del posto, bisogna cambiare tutto. "Ci sono ancora troppe vetture e lo spazio è finito". Intervista a Eugenio Patanè

Non c’è dubbio che ci vuole pazienza. Parcheggiare a Roma è un esercizio zen. Nella capitale ci sono circa 1,7 milioni di automobili, 628 ogni mille abitanti. Mentre i parcheggi su strada nelle aree centrali della città, quelle più trafficate, sono meno di 100mila (73mila circa a pagamento, 18mila gratuiti). A questi si aggiungono i circa 16mila stalli presenti nei parcheggi di scambio di Atac in prossimità di stazione della metropolitana e dei treni regionali e i 108 parcheggi coperti privati sparsi in tutta la città. La differenza tra auto presenti e soste possibili dà le dimensioni della questione. Il risultato – rivela un sondaggio – è che i romani spendono in media 35 minuti al giorno alla ricerca di uno spazio libero dove lasciare la loro macchina. Non a caso c’è chi ha deciso di prendere una decisione: basta automobile! Secondo i dati Aci aggiornati al 2021 Roma, come nelle altre città di grandi dimensioni, le auto sono diminuite negli ultimi 10 anni, sia a livello assoluto, sia rispetto alla popolazione. Ma non basta. 

“A Roma – sospira l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè – ci sono ancora troppe auto e lo spazio in città è finito”. Non ha voglia di girarci intorno. “Ci sono più autovetture che patenti, se tutti seguissero il codice della strada invaderemmo i comuni limitrofi. Ma la sosta non funziona anche e soprattutto perché le auto non ruotano abbastanza: i parcheggi blu sono pensati per fermate brevi, non per lasciare l’auto parcheggiata per ore, per arrivare in centro bisogna usare i mezzi pubblici”.

Cosa sta facendo il comune per migliorare la situazione?

“Per prima cosa ho reinserito la direzione sosta che era stata abolita. Oggi c’è un direttore che si occupa della gestione dei parcheggi. Poi stiamo lavorando a completare e a realizzare ex novo una serie di nodi di scambio, per permettere ai 300mila pendolari che ogni giorno vengono in auto a Roma, di lasciare i veicoli per prendere i mezzi pubblici”. 

Ad esempio?

“Tra quelli da completare le posso citare i parcheggi a Conca d’Oro, Magliana, piazza Risorgimento, Cornelia, via Guido Reni”.

Insomma alla fine ci saranno più parcheggi?

“Assolutamente no. Dove realizzeremo i parcheggi coperti toglieremo quelli su strada per realizzare infrastrutture alternative. A via Guido Reni, ad esempio, dove oggi ci sono le strisce blu passerà una ciclabile che sarà un pezzo del Grab”. 

Quindi nessuna sosta aggiuntiva?

“Non proprio. La mia intenzione è di arrivare a 100mila parcheggi blu rispetto agli attuali 73mila. Da una parte cancellando il 20 per cento di parcheggi gratuiti, circa 16mila stalli, a cui aggiungere altri 12mila nuovi parcheggi a pagamento”.

Rivedrà anche le tariffe?

Aboliremo gli abbonamenti mensili o giornalieri che consentono di pagare meno. Lo scopo della sosta tariffata è incentivare il trasporto pubblico e favorire la rotazione nelle soste in aree molto affollate, non fare cassa. Per questo rimoduleremo le tariffe: aumentandole dove non c’è una sufficiente rotazione e diminuendole dove invece i parcheggi rimangono vuoti”. 

La sosta tariffata oggi è presente nelle zone più centrali della città, ci sarà un allargamento? 
“Aggiungeremo zone più periferiche. Dove c’è commistione di residenze e servizi e quindi affollamento. Penso ad esempio a quartieri vicini a grandi ospedali”.

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