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Feste der “scinema”

Giuseppe Fantasia

Il documentario su Mastroianni proiettato all’Ara Pacis ci ricorda quanto siamo sfigati col cinema di oggi

“La memoria appare e scompare, ma se l’oblio copre tutto, è causa di qualcosa che si è taciuto quando si sarebbe dovuto urlare”, ci dice Michela Marzano mentre sorseggiamo un tè verde in un bar sulla Tiburtina con livide luci bianche al neon. “L’amore è il motore dell’esistenza e resta nonostante l’oblio”, scrive la filosofa nel suo nuovo e potente libro, “Idda” (Einaudi). Quello che Anna Maria Tatò ha avuto per Marcello Mastroianni “continua ancora oggi”, spiega al pubblico dell’Ara Pacis prima della proiezione di “Mi ricordo, sì, mi ricordo”. Tra il pubblico, Gianluca Farinelli, curatore della mostra dedicata all’attore, Roberto Cicutto e Carlo Degli Esposti, Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt. Fuori piove a dirotto, ma si pensa ad altro grazie alla solare Liliana Conti, neo direttore creativo di Fisico, e al penalista Anton Emilio Krogh, che presenta “Non si può fermare l'estate” con Monica Cirinnà e Fioretta Mari che recita una poesia di Walter Chiari mentre Patrizia Pellegrino fa le stories. Con l’attrice Cristina Donadio beviamo vini eccellenti alla terza edizione del Doc Wine Travel Food organizzata dal Gambero Rosso al Chorus Café dove ogni pellicola è stata raccontata con un piatto dallo chef Igles Corelli che premia, tra gli altri, l'esplosiva Santa De Santis e il suo “Buffet”. La Scianél di Gomorra la ritroveremo giurata all’Extri Doc Festival nell’ambito di “Cinema al MaxxI” con Calopresti e la Mazzantini. All’Hotel de Russie, splendide ballerine russe fanno perdere la memoria a molti dei presenti durante una serata dedicata all’impresario dei balletti Sergei Diaghilev. Il primo ballerino Manuel Paruccini ci fa sognare con un assolo tratto da “Parade”, ma a riportarci alla realtà ci pensa il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ricordandoci, all’Adriano, che “bisogna avere la coscienza di essere cittadini di un mondo capace di resistere”. Questo no, non lo dimenticheremo.

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