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Anche per i vip le vacanze sono agli sgoccioli

Giuseppe Fantasia

La t-shirt di Calenda a Capalbio, la Santanché tutta d’oro tipo Goldfinger e quel musone di Sorrentino

Vacanze finite per i più, soprattutto per quei romani che ritrovano la città con i soliti problemi, a cominciare dall’incendio in una galleria della metro dove passano cavi elettrici, telefonici e fibra. Risultato? Negozi, abitazioni e uffici senza rete, tra cui quello della Mondadori e Rizzoli a piazza Barberini, scatenando il panico tra le ragazze dell’ufficio stampa al lavoro per il Festival Letterature di Mantova. La mente torna alla spensieratezza capalbiese, interrotta, ma solo per un giorno, da Veltroni e da Amato che ritirano il Premio Capalbio in piazza Magenta. Le cene a casa di Elisabetta Lavagna, – proprietaria del marchio “Le Tableau” – hanno conquistato Anna Mattirolo, codirettrice delle Scuderie del Quirinale, e Adriana Polveroni, direttrice artistica di ArtVerona; quelle, impeccabili, a casa di Giancarlo Leone e Diamara Parodi Delfino, molti ospiti che preferiscono l’anonimato e quelle da Paola Sturchio, Margherita Buy. All’arrivo delle prime nuvole, l’attrice lasciava l’Ultima Spiaggia per ritirarsi nella sua villa nel verde mentre a Macchiatonda il ministro Calenda faceva l’aperitivo indossando shorts grigi e una t-shirt con la scritta “Never Stop Exploring”. Un giorno, ad ammirarla da vicino c’era anche Romano Prodi, poco più in là il presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà, Roberto Cicutto, simbolo della Roma cinematografara che ritroviamo al festival di Venezia con la produttrice Marina Cicogna (la più elegante, in Valentino) e una Santanché tutta d’oro, Missione Goldfinger. In tanti chiedono di essere invitati al party di Vanity Fair con Vincent Cassel e la neo sposa Tina Kunakey, ma in pochi ci riescono. La serie tv “L’amica geniale” firmata Saverio Costanzo conquista tutti, party compreso, ospitato al Golf Club del Lido. Giulia Minoli si diverte fino a tardi con sua madre, Paolo Sorrentino un po’ meno, ma di questo, oramai, nessuno si stupisce più.

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