La voragine che si è aperta sulla Circonvallazione Appia a Roma (foto Ufficio Stampa Vigili del Fuoco/LaPresse)

Altro che “Marshall”, il piano buche di Raggi è farlocco

Gianluca De Rosa

Briciole. 1,2 milioni per tappare le buche e 3 milioni per intervenire sulle strade più dissestate. E il bando latita

Roma. Altro che lavori pubblici. Basta dare un’occhiata anche superficiale per scoprire che il “piano buche” presentato in pompa magna dal comune è, per così dire, farlocco. “Si tratta in gran parte di interventi già previsti”, ha per esempio certificato lunedì il neodirettore del Simu, il dipartimento delle infrastrutture, Fabio Pacciani. E lo ha ammesso persino l’assessora Gatta, in un lungo post su Facebook . “Dei 17 milioni annunciati, 11 sono quelli utilizzati per gli Accordi quadro della manutenzione ordinaria per interventi ‘mirati’ assegnati attraverso procedura negoziata”, ha detto Pacciani. Tradotto: quelli già previsti dal programma #stradenuove per nove interventi che verranno semplicemente anticipati. Altri due si riferiscono invece alle azioni già previste su via Ostiense e via Nomentana. I nuovi fondi, il presunto piano Marshall, è composto dunque da briciole: 1,2 milioni per tappare le buche e 3 milioni per intervenire sulle strade più dissestate. “Entrambi gli interventi – ha detto Pacciani – saranno operativi entro fine settimana, una volta ultimate le procedure di assegnazione”.

 

Il 17 marzo del 2017 la sindaca Raggi annunciò con un post l’operazione #stradenuove. “Affrontiamo come nessuno ha fatto prima uno dei problemi più sentiti dai romani: le buche stradali”. Dietro al nome accattivante, che oggi suscita non poche ironie, in realtà altro non c’era che gli stanziamenti a bilancio per interventi di manutenzione ordinaria, da stanziare con procedure negoziate, ovvero l’affidamento fatto trattando con un numero limitato di imprese.

 

Raggi con #stradenuove prometteva 85 milioni per “l’apertura di cantieri in tutta Roma”. A oggi, però, sono stati effettuati solo alcuni interventi (tra i quali i tratti dissestati di Via Cristoforo Colombo, via Casal del Marmo, Via della Magliana e via della Primavera) e altri sono in corso (via Appia Nuova, via Tuscolana, via Ugo Ojetti, Corso Francia), ma il valore totale è di compreso tra i 20 milioni e i 30 milioni di euro, molto meno di quanto promesso. Il resto sono gli interventi quotidiani di manutenzione nelle vie di grande viabilità (circa 800 chilometri) che vengono, come da prassi consolidata, affidati tramite procedura negoziata in X lotti (in cui viene diviso il territorio) dalla durata semestrale (per un totale di spesa di circa 25 milioni annui).

 

Ci sono poi altre risorse per gli interventi straordinari e infine i (pochissimi) fondi dati ai municipi per le strade di loro competenza (6 mila km). Matteo Costantini, consigliere del I municipio ed ex membro dello staff dell’assessore mariniano ai Lavori pubblici, Maurizio Pucci, sostiene che in termini di risorse non ci sia nulla di nuovo rispetto ai tempi del sindaco marziano: “Sono semplicemente stati distribuiti in maniera diversa i fondi tra lavori ordinari e straordinari”. “Il problema – sostiene – è la scarsità delle risorse. Tutti gli esperti dicono che servirebbero 200 milioni l’anno, ma gli stanziamenti sono circa la metà. Inoltre, la vera svolta sarebbe il bando triennale per la manutenzione ordinaria che garantirebbe la possibilità di programmare gli interventi”.

 

Proprio il bando triennale da affidare con gara a evidenza pubblica e non con procedura negoziata è un problema per la giunta. Raggi ci ha provato, ma il bando, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12 aprile scorso, non è stato ancora assegnato. Bisognerà attendere almeno l’inizio di luglio. Lo scrivono nero su bianco i dirigenti capitolini per giustificare la nuova procedura negoziata per l’assegnazione semestrale della manutenzione ordinaria nel periodo febbraio giugno, dove si legge: “E’ stata indetta con determina dirigenziale del Simu del 30 marzo 2017 la gara relativa ai lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento sulle reti stradali suddiviso in 12 lotti da svolgersi mediante procedura di evidenza pubblica e le procedure di gare sono tuttora in itinere e i relativi tempi di definizione, allo stato non sono definibili con oggettiva attendibilità. Si può ragionevolmente ritenere sulla scorta dell’esperienza che non potrà essere operante prima della fine del secondo trimestre, inizio terzo trimestre del 2018”. Appunto.

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