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Chi trasgredisce rischia di essere lapidato, ma non dai cristiani. Riflessioni sul caso Signorini
Oggi la mentalità socialmente dominante spinge a credere nella totale libertà sessuale che però non esiste, non è mai esistita né mai esisterà. E dunque se la pratichi per davvero devi aspettarti un conto salato. Perfino gli omosessuali devono starci attenti
Essere cristiano per me è piuttosto comodo, è anche un modo per vivere meglio. Sono rari i casi in cui mi costa veramente qualcosa. Ad esempio quando l’evangelica solidarietà alle vittime di linciaggi mi avvicina a persone che ho sempre detestato (del resto è Cristo a chiederci di amare i nemici, i non amici). Mi è successo con Sangiuliano e adesso rieccoci con Signorini. Proprio lui mi è venuto in mente rileggendo l’altro giorno un vecchio libro del cardinale Biffi: “La mentalità socialmente dominante prima spinge in tutti i modi a prevaricare; poi si scandalizza ipocritamente di chi è caduto e si è lasciato cogliere in fallo; infine condanna ed esclude senza pietà e senza comprensione”.
Oggi la mentalità socialmente dominante spinge a credere nella totale libertà sessuale che però non esiste, non è mai esistita né mai esisterà, e dunque se la pratichi per davvero devi aspettarti un conto salato. Perfino gli omosessuali, all’apparenza così favoriti in questa società infeconda, devono starci attenti. Sodoma si autopromuove come luogo della sfrenatezza: chiacchiere a cui è pericoloso dare ascolto. Non c’è contesto senza conformismo, non c’è ambiente in cui non esista una qualche regola relazionale a cui attenersi, e chi trasgredisce rischia di essere lapidato. Non dai cristiani.