(foto Ansa)

Preghiera

La canzone più brutta (e la più bella) del momento

Camillo Langone

Il primato per la peggiore è "Femme fatale" di Emma. La migliore è invece "Zanzare" di Chiara Ianniciello, ninfa delicata, al contrario della prima

L’altro giorno ho segnalato la scultura italiana più brutta del momento, oggi segnalo la canzone italiana più brutta del momento: “Femme fatale” di Emma. Su Open un laudatore ha definito la sua musica “asfissiante”: non fosse stato così ben disposto quale aggettivo avrebbe usato? Io non ci provo nemmeno anche perché per riuscire a leggere il testo ho dovuto togliere l’audio, disturbava troppo. Ho potuto così scorrere un catalogo di stereotipi ammuffiti: il caffè “un po’ bohémien”, le scalinate di Montmartre, la torre Eiffel, la luna “soubrette”… Parole in putrefazione. Per riprendermi segnalo la canzone italiana più bella del momento: “Zanzare” di Chiarè ossia Chiara Ianniciello da Roccapiemonte (Salerno). Lei, cantante e contrabbassista, è fresca e deliziosa, zigomi alti, rossetto, il visetto delle cugine e delle fidanzatine delle nostre parti. Fresca e deliziosa è pure la canzone, in italiano e napoletano, che ricorda Pino Daniele solo che Pino Daniele non avrebbe mai saputo scriverla: ci voleva una ragazza. Un’incredibile grazia emana dalla cantante, dal brano, dai musicisti che l’accompagnano nel video live, molto giovani e molto bravi. Chiarè è una ninfa ma non una ninfa plebea alla maniera di Domenico Rea, il grande scrittore che riposa nel paese a fianco: è una ninfa delicata. E’ il contrario di Emma.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).